Lamezia. Piani Locali per il Lavoro e Agenda Urbana opportunità di innovazione
4 min di letturaPiani Locali per il Lavoro e Agenda Urbana: i modelli proposti dalla Regione Calabria e gestiti dal Comune di Lamezia Terme per uno sviluppo socio-economico più inclusivo e sostenibile.
Il progetto dei Piani Locali per il Lavoro e l’Agenda Urbana rappresentano per il territorio comunale una vera e propria opportunità per sperimentare forme di innovazione socio-economica fortemente auspicate dalle politiche di coesione europee.
L’obiettivo è quello di favorire lo sviluppo del territorio insieme ad un incremento dei livelli occupazionali, sia nell’ambito produttivo che nel terzo settore. La Regione mette a disposizione importanti incentivi e la possibilità di creare nuove imprese, nonché sviluppare e valorizzare reti e filiere produttive e dell’economia sociale.
I PLL in Calabria sono in tutto 14 e includono i territori di tutte le province della Regione e il 90% circa dei Comuni. Prevedono un percorso integrato di formazione e lavoro per circa 150 beneficiari under 35 in stato di disoccupazione.
Un’occasione come poche per chi, in una terra come la Calabria, ha acquisito titoli e competenze – spesso investendo in corsi di studi fuori sede o all’estero – per poi avere difficoltà ad entrare e farsi spazio nel mondo del lavoro nel ruolo più pertinente alla propria preparazione.
Il Comune di Lamezia Terme non resta al di fuori ma, in qualità di ente capofila del Piano Locale del Lametino e del Reventino (uno dei più rilevanti per numero di partecipanti e per vastità geografica) si inscrive proprio all’interno di questo processo e lo fa partendo dalle peculiarità e dalle esigenze del territorio facendo leva sull’impegno di 21 giovani selezionati per implementare piani individuali di avviamento al lavoro.
Data la vocazione del nostro territorio, i piani individuali fanno riferimento ai settori dell’inclusione sociale, della cultura, del turismo e della produzione e valorizzazione dei prodotti tipici.
Gli obiettivi del PLL si collocano, dunque, all’interno di un’unica generale finalità: quella di promuovere una mentalità e un “humus sociale” per la realizzazione di idee creative, progetti all’avanguardia e percorsi di sviluppo integrato su tutto il territorio.
Tali finalità convergono pienamente anche con i propositi dell’Agenda Urbana (finanziata dal POR Calabria 2014-2020) che consentirà a Lamezia di divenire parte attiva della “strategia di sviluppo intelligente” (S3) regionale.
È tutt’ora in fase di elaborazione e discussione con gli uffici regionali e comprende fondi per circa 18 milioni di euro da gestire per gli interventi che verranno proposti sul territorio lametino sotto il cappello di una “Lamezia Inclusiva e Sostenibile” (innovazione socio-economica unita ad una crescita equilibrata e sostenibile).
Il forte potenziale di una proposta come quella dell’Agenda Urbana non sono semplicemente i fondi a disposizione ma il modo in cui è previsto che questi vengano impiegati.
Il Comune di Lamezia sta redigendo il programma dell’Agenda in co-progettazione: si parla dunque di un investimento che presuppone momenti di confronto con il territorio e i suoi stakeholders che faccia convergere i bisogni rilevati sul territorio in obiettivi comuni.
Un’opera di collaborazione in cui istituzioni, associazioni e attori impegnati nel sociale e nel settore culturale e creativo possono ridefinire insieme i contorni e i contenuti dello sviluppo locale e territoriale.
Ci sarà, ad esempio, la possibilità di assegnare e valorizzare il patrimonio esistente a soggetti capaci di proporre progetti sostenibili: l’agenda punta, perciò, a trasformare i beni pubblici in un’occasione di crescita economica e occupazionale con iniziative destinate principalmente a giovani, donne e soggetti svantaggiati, per la ridefinizione di un welfare che sostenendo l’integrazione sociale porti alla riduzione del disagio e della povertà.
Agenda Urbana e Piani Locali per il Lavoro costituiscono i due poli di uno stesso cambiamento: un progetto in virtù del quale le istituzioni collaborano e si impegnano a individuare le migliori risorse – umane, naturali e sociali – per poi ripensarle come strumenti fondativi di un territorio che sviluppa nuovi processi socio-economici.