Lamezia. Presentato il volume Sublimi Dintorni di Franca Maria Mete
3 min di letturaUn autunno d’autore per la famiglia Grafiché Perri, promotrice di illuminanti confronti umani e culturali. I locali della tipografia hanno infatti, ospitato un nuovo evento
È stato presentato il volume, Sublimi Dintorni di Franca Maria Mete, Grafichéditore.
Ad aprire la serata, la padrona di casa, Nella Fragale che ha presentato l’autrice come donna dotata del talento della poesia, grazie alla sua abilità di porre sul pentagramma dell’anima, semplici parole che però, sapute armonizzare, come lei sa fare, creano melodia di parola ed emozione.
Il pubblico presente è stato subito proiettato nell’atmosfera di Sublimi Dintorni, grazie alla voce della scrittrice e blogger, Piera Messinese, ed al tocco soave e delicato, della musica dell’avv. Luigi Maria Mete.
La poesia, ci viene subito confessato, rimanda a quel cadere che dà la spinta per risalire. Un viaggio, quello dell’autrice, che attraversa il dolore cogliendone ogni aspetto e vivendone l’intensità, riuscendo così, a trovare il modo per trasformarlo in sentimento che condiviso, diviene verso, sorriso, speranza.
Il libello, quel miscuglio di spazio e tempo, come definito dalla stessa autrice – racconta l’avvocato Angela Davoli – è stato mio rifugio e lo può diventare per tutti, nel momento di dolore a cui siamo sottoposti tutti, se pur per diversità di entità e momenti. Un rifugio costruito, mattone per mattone, da Franca Maria con lo sguardo di chi, è riuscita a trovare nella difficoltà, la forza di credere se pur a volte, con una preghiera al contrario. Il filo conduttore di tutti i componimenti – ha spiegato l’avv. Davoli – è la bellezza in tutto, fin anche nel dolore. Ed è nello spazio della sofferenza che l’autrice è riuscita a non lacciarsi incattivire ma a cercare e trovare il bene. Ed è la rivelazione del bene nel dolore, la scoperta che l’autrice vuole condividere con i suoi lettori affinché, ognuno possa, attraverso quella sua esperienza, trovare la forza di guardare alla tempesta, certi che giungerà la quiete. Tutto sembra difficile – continua l’amica Angela – ed anche il titolo di questo libro, appare un paradosso di termini. Eppure Franca Maria, riesce a trovare sublimità anche nei dintorni del dolore cosi come chiaro è il suo messaggio: la vita in quanto tale è sublime sempre e dovunque.
Una frase iniziale contenuta nel libro, rompe subito l’ingenua leggerezza della lettura: Non si può toccare l’alba se non si sono percorsi i sentieri della notte (Khalil Gibran).
Ed è lei che ha percorso questi sentieri per poter oggi, presentarci l’immagine dell’alba. Gli scatti fotografici, custoditi nel libro, acquistano particolare valore semantico, perché dalla copertina a quelle contenute nel libro, le foto sono state prorpio scattate dall’autrice, che non ha voluto perdere nulla di questo percorso di normali paradossi.
Durante la serata, la declamazione delle poesie è stata accompagnata da un sottofondo particolare – ha rilevato Luigi Maria Mete, curatore della prefazione – con la musica di Fabio Concato che, come ha fatto l’autrice, è riuscito con la sua musica a tratteggiare con delicatezza ed essenzialità di parole, gli aspetti più intimi dell’interiorità umana. Un pensiero dell’autrice ha concluso la presentazione: Perché sublimi dintorni? Per sublimare la vita in tutti i suoi dintorni, nei suoi spazi geografici ed emozionali.