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Lamezia. Scomparsa Antonello Coclite: cordoglio amministrazione

2 min di lettura

A nome dell’amministrazione comunale di Lamezia Terme, esprimo doloroso cordoglio per la scomparsa di un fratello per tutti, Antonello Coclite

La città tutta oggi resta sgomenta di fronte alla triste notizia della sua dipartita, afferrando a sé il ricordo dei mille sorrisi che nel corso degli anni ha regalato a ciascuno di noi.

Antonello ha rappresentato un tangibile esempio di fratellanza e carità, lasciando che la sua esistenza divenisse strumento per operare il bene e luce per illuminare il buio della sofferenza altrui.

Nessuno potrà mai dimenticare la passione e lo spirito francescano che lo hanno guidato nella direzione della Casa di Riposo “Tamburelli” , intesa unicamente quale missione di vita.

E proprio agli ospiti della casa di riposo che Antonello ha rivolto tempo, sacrifici ed energie trasformando ogni alba in un nuovo entusiasmante giorno, aspettandone il tramonto con la preghiera del domani e la bellezza della condivisione.

Ha guardato con fierezza e fedeltà ad ogni suo impegno civile e sociale, lasciando che il suo agire divenisse terrena realizzazione di quell’inno, “Laudato sii” che ha cantato e praticato, circondato da giovani e anziani, nella perfezione del cerchio della vita. Ed è lui a lasciarci l’insegnamento più grande, quello cioè di guardare alla solitudine altrui, come sfida personale da vincere per donare sorrisi e pace interiore.

L’immagine della festa è quella che Antonello lascia oggi alla nostra città e se dovessimo disegnarne una copertina potremmo tratteggiarne un sorriso, un pianoforte, una mano tesa senza distinzione ad ogni fratello.

Lascia anche l’immagine di guida entusiasta per tanti fantastici ragazzi che, assieme a lui, si innamoravano ogni giorno di più del calcio e dello sport quale momento di socializzazione, di impegno e di lealtà.

Alla sua famiglia rivolgiamo un forte abbraccio, condividendone il dolore per la scomparsa in poche ore sia di Antonello che della sua cara mamma.

“Laudato sii, mio Signore, per sora nostra morte corporale, dalla quale nessun uomo vivente può scappare: guai a quelli che morranno nei peccati mortali; beati quelli che troverà nelle tue santissime volontà, ché la morte seconda non farà loro alcun male”; così crediamo che Antonello avrebbe voluto concludere questo nostro pensiero e così, rivolgendogli un sorriso, noi lo concludiamo.

Il sindaco
Paolo Mascaro

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