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Lamezia. Scuole pronte alla riapertura? Intervista alla dirigente dell’I.C. Sant’Eufemia Fiorella Careri

5 min di lettura

Percorsi differenziati, ingressi scaglionati, banchi monoposto o a rotelle, mascherine, classi dimezzate e aule ampliate, carenza di personale e nuovo organico Covid: a poche ore dal suono della prima campanella, le scuole lametine sono pronte?

La prima dirigente ad aprirci le porte della sua scuola è la dottoressa Fiorella Careri dell’istituto comprensivo Sant’Eufemia di via delle Nazioni. Ad accoglierci, un edificio già ben organizzato e pronto a ospitare i suoi studenti.

Oramai abituati al distanziamento, ai percorsi segnati con nastro colorato e all’utilizzo di ingressi e uscite differenti, poco sembrerebbe essere cambiato rispetto all’ultimo giorno di lezione in presenza. Eppure notevole è stato il lavoro per rendere nuovamente la struttura a misura (e sicurezza) di alunni, e non solo.

Alla vigilia della ripresa delle lezioni qual è lo stato d’animo?

“Lo stato d’animo oggi non è dei più sereni. Non siamo stati supportati abbastanza: abbiamo ricevuto le linee guida del Comitato tecnico-scientifico e i suggerimenti dell’Istituto Superiore della Magistratura, ma sono state gettate sulle nostre spalle le responsabilità organizzative. C’è preoccupazione anche tra i docenti”.

Come cambierà dal prossimo 24 settembre il modo di “fare scuola”?

” La relazionalità tra ragazzi e docenti sarà inevitabilmente compromessa, al di là della didattica. La scuola sarà stravolta, soprattutto per quanto riguarda il nostro segmento, che va dall’infanzia alla scuola media. Mancherà il contatto fisico anche con i più piccoli, e verranno stabilite nuove regole di relazionalità. Abbiamo cercato di non rendere troppo rigido questo distanziamento, affidando al singolo docente gruppi di dieci o quindici bambini. La prima accoglienza verrà fatta all’esterno, per dare la possibilità ad ogni genitore di accompagnare il proprio bambino che per la prima volta farà ingresso a scuola.

Con la scuola primaria e secondaria invece baseremo tutto sul dialogo, e proietteremo delle slide con le indicazioni da seguire.

Poi ovviamente ci sono regole ben definite che valgono per tutti: mascherina, distanziamento e igienizzazione delle mani”.

Primo giorno di scuola: come avverrà l’ingresso in aula?

“Ingresso e uscita saranno scaglionati in gruppi e utilizzeremo tutte le porte e cancelli per evitare assembramenti. Pubblicheremo sul nostro sito in maniera precisa e puntuale l’orario di entrata: dalle 8.00 alle 8.30. La classe antecedente alla primaria sarà accolta entro le 9.00 per i primi tre giorni.

La misurazione della temperatura a scuola sarà solo per il personale docente e non docente e per gli estranei che accederanno all’interno dell’edificio”.

Come saranno organizzate le classi? Avete ricevuto i nuovi banchi? 

“Abbiamo fatto richiesta all’ente locale e al Ministero, abbiamo risposto a tutti i monitoraggi proposti quest’estate, ma allo stato attuale non abbiamo assolutamente ricevuto nulla.

Con non poche difficoltà siamo riusciti a garantire il distanziamento, utilizzando i tavoli dei laboratori e sistemando a scacchiera i vecchi banchi. In alcuni casi poi abbiamo cambiato la locazione degli alunni tra un edificio e l’altro.

Non abbiamo fatto interventi strutturali, era stato richiesto solo l’abbattimento di una parete, ma non è stato fatto e la classe verrà divisa in due gruppi. Sono stati smantellati i laboratori di musica, scienza, informatica e linguistica, oltre all’aula magna, che non potranno più essere utilizzati dai ragazzi.

Abbiamo realizzato una parete in cartongesso per delimitare uno spazio e accogliere una classe numerosa. Nei limiti del possibile verrà sfruttato anche il cortile esterno.

Se avessimo avuto i nuovi banchi tutto ciò non sarebbe stato necessario.  Siamo riusciti a non dividere i gruppi-classe però, e a garantire il tempo pieno”.

Quindi ripartirà anche il servizio mensa?

“Si, ma abbiamo richiesto i lunch box, perchè per recuperare spazio abbiamo eliminato il refettorio.

Oltre ai banchi ci sono anche altre carenze, che riguardano ad esempio l’organico. E’ stato assegnato il cosiddetto organico aggiuntivo Covid?

“Assolutamente no. Anzi, le dirò di più: manca anche qualche docente nella dotazione organica normale dell’infanzia e sono vacanti due posti di sostegno”.

A questo proposito, ci sono delle misure o indicazioni particolari cui attenersi per quanto riguarda gli alunni affetti da disabilità? In che modo verranno tutelati anche i docenti di sostegno?

“Gli alunni di sostegno saranno regolarmente inseriti nel gruppo classe. E’ assolutamente necessario che anche loro siano in presenza, la dad in molti casi non ha dato risultati. L’insegnante sarò protetto con tutti i dispositivi previsti: mascherina, visiera e guanti”.

Cosa succede nel caso di alunno o docente positivo?

“Ogni plesso ha allestito un’aula-Covid, ha un referente-Covid e una Commissione-Covid. La scuola isolerà il caso e contatterà i genitori nel caso accada ad un alunno, poi sarà l’Asp a fornire le indicazioni e, se servirà, a far scattare la quarantena anche per gli altri”.

Il personale docente e non, ha già effettuato i test sierologici?

“Si, lo stiamo facendo tutti. E tutti abbiamo fatto il corso di formazione per affrontare l’emergenza”.

Per quanto riguarda i “lavoratori fragili”, quali sono le tutele e cosa succede a chi ha un certificato di inidoneità?

“Chi rientra nella casistica prevista dalla normativa può fare domanda, sarà poi il medico competente a dirci come e se potrà essere utilizzato. Altrimenti sarà messo in malattia. C’è ancora un po’ di incertezza in generale, ma non è previsto il licenziamento”.

C’è un messaggio che vuole lanciare a studenti, corpo docente e personale tutto?

“Auguro a tutti un anno più sereno, con la speranza di uscire al più presto da questa situazione. Vorrei fare un appello in particolare ai genitori: chiedo loro più collaborazione, uno sforzo in più in modo che tutto il lavoro fatto per organizzare gli spazi e la didattica, non risulti vano. Lavoriamo in sinergia. Chiedo inoltre fiducia nella scuola, abbiamo fatto di tutto perchè gli alunni possano frequentare l’anno in presenza.

Ringrazio in particolar modo i collaboratori scolastici che non si sono risparmiati, facendo un lavoro immane già dal mese di luglio, a testimonianza di un grande senso di appartenenza a questa scuola e a questa comunità”.

L’invito per tutti è quello di riflettere e ricordare che il rientro a scuola non può essere solo una questione sanitaria e politica ma soprattutto educativa.

Auguriamo a tutti un buon anno scolastico e che possa essere proprio la scuola, democratica e inclusiva, la ripartenza di cui il nostro Paese ha bisogno.

Maria Francesca Gentile

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