Lamezia. Sequestrate 410 piantine di cannabis, arrestato il responsabile
2 min di letturaArresti domiciliari nei confronti di un soggetto indagato per coltivazione illecita di sostanze psicotrope. Contestualmente sono state sottoposte a sequestro 410 piante di cannabis indica, unitamente all’attrezzatura utilizzata per la loro coltivazione
Nella mattina del 13 agosto militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catanzaro hanno eseguito l’ordinanza con la quale il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Lamezia Terme, su richiesta della Procura della Repubblica lametina, ha disposto gli arresti domiciliari nei confronti di un soggetto indagato per coltivazione illecita di sostanze psicotrope.
Contestualmente sono state sottoposte a sequestro 410 piante di cannabis indica, unitamente all’attrezzatura utilizzata per la loro coltivazione.
L’operazione è il frutto delle attività svolte sinergicamente dal comparto aereo della Guardia di Finanza, i cui mezzi sono dotati delle più sofisticate strumentazioni per il controllo di vaste aree, e dalla componente territoriale, che sviluppa e approfondisce le preziose indicazioni ricevute.
In particolare, ricevuta la segnalazione dalla Sezione Aerea della Guardia di Finanza di Lamezia Terme circa la presenza di piante sospette nei pressi di un declivio posto nella zona della frazione “Mitoio”, militari del Gruppo alla sede hanno effettuato una perlustrazione sull’area segnalata, rinvenendo, in una zona impervia e tra fitta vegetazione, 410 piante di cannabis indica, irrigate tramite un sofisticato impianto regolato mediante un temporizzatore elettronico.
Le conseguenti penetranti indagini, con costanti servizi di osservazione, hanno consentito di pervenire all’identificazione della persona che curava la piantagione, immediatamente denunciata alla Procura della Repubblica di Lamezia Terme.
Se le piante fossero giunte al completo ciclo di maturazione avrebbero consentito di ricavare circa 600 kg marijuana, del valore di oltre 600.000 euro.
L’azione di servizio del Corpo, frutto del dispositivo di controllo economico¬finanziario del territorio orientato al contrasto dei traffici illeciti, ha consentito sia di salvaguardare la salute pubblica sia di impedire l’illecito arricchimento delle organizzazioni criminali.