Lamezia. Sequestrati beni per oltre un milione ad appartenenti a cosche
2 min di letturaI Finanzieri del Gruppo di Lamezia Terme, su richiesta della Procura Generale di Catanzaro, in esecuzione a specifica Sentenza della Corte d’Appello di Catanzaro, hanno proceduto alla confisca definitiva di beni immobili riconducibili a soggetti attigui alle consorterie criminali locali, gravati da numerosi precedenti penali e dediti alla commissione di plurimi reati in forma associativa.
Le complesse indagini avviate da questo Reparto oltre a dimostrare la pericolosità sociale dei proposti, avevano permesso di ricostruire il percorso criminale degli stessi sia con riguardo alle condotte per le quali è intervenuta condanna definitiva per i reati di usura ed estorsione sia riguardo ad altre condotte criminali truffaldine attraverso le quali i proposti avevano accumulato un ingente patrimonio immobiliare schermato dietro la fittizia intestazione a soggetti terzi, anch’essi colpiti da misura ablativa.
In particolare, attraverso specifici e meticolosi accertamenti sul conto dei nominati è stato possibile ricostruire il profilo economico – patrimoniale dei vari soggetti coinvolti direttamente o per interposta persona nelle varie acquisizioni di beni immobili risultate prive di giustificazioni e la conseguente rilevante sproporzione tra i redditi dichiarati e patrimonio nella loro disponibilità, ha consentito di pervenire al sequestro e alla successiva confisca definitiva di immobili per un valore stimato di oltre un milione di euro.
Nel complesso i Finanzieri Lamezia Terme hanno proceduto all’espropriazione definitiva a favore dello Stato di sei abitazioni di pregio, un locale a destinazione commerciale e due appezzamenti di terreno situati in diversi comuni delle province di Catanzaro e Vibo Valentia.
L’attività del Gruppo Lamezia Terme della Guardia di Finanza si inquadra nel più ampio quadro delle azioni, volte al contrasto, dei patrimoni di origine illecita con la duplice finalità di disarticolare in maniera radicale i sodalizi delinquenziali e di liberare l’economia legale dalle infiltrazioni della criminalità consentendo agli imprenditori onesti di operare in regime di leale concorrenza.