Lamezia, sfruttamento dei lavoratori: Alberto Statti rinviato a giudizio
2 min di letturaLAMEZIA. Operazione ‘Spartaco’, la procura della Repubblica di Lamezia ha chiesto il rinvio a giudizio per Alberto Statti, presidente di Confagricoltura Calabria.
L’imprenditore agricolo lametino è accusato di estorsione in seguito all’operazione ‘Spartaco’ del luglio 2017, coordinata dalla procura e condotta dalla guardia di finanza.
L’operazione è rientrata nel vasto intervento di controllo delle “fiamme gialle” mirato a reprimere ogni forma di sfruttamento dei lavoratori che inquina il mercato del lavoro e danneggia notevolmente gli imprenditori ed i contribuenti onesti.
Sin dalle prime indagini i finanzieri, acquisendo una serie di elementi indiziari circa l’illecito sistema retributivo adottato dall’imprenditore oggi indagato, hanno informato la locale Procura, che ha delegato alle stesse “fiamme gialle” l’esecuzione di specifiche attività investigative.
Le conseguenti indagini hanno permesso di far luce su un più vasto fenomeno di sfruttamento illecito dei dipendenti, sfociante in vere e proprie estorsioni, attuato nel corso degli anni in maniera sistematica, dallo stesso Statti.
In particolare, i finanzieri hanno scoperto, fra l’altro, che da anni l’imprenditore costringeva sistematicamente i propri dipendenti ad accettare retribuzioni minori (ridotte di circa un terzo) di quelle formalmente risultanti in busta paga oppure non corrispondenti a quelle previste dal contratto collettivo nazionale di lavoro. Sembra che Statti obbligasse i lavoratori a rinunciare, di fatto, alle somme di t.f.r. previste, con la minaccia dell’immediato licenziamento o, prima dell’instaurazione del rapporto lavorativo, con l’esplicito rigetto della richiesta di assunzione avanzata da coloro che aspiravano all’impiego secondo le regole.