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Lamezia, sindaco Mascaro risponde al comunicato del consigliere Piccioni

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Sindaco Paolo Mascaro

In ordine al comunicato del consigliere Piccioni

Sindaco Paolo Mascaro

Comunicato stampa:

Non avrei certo voluto perdere il mio tempo a rispondere ai rancori di un consigliere che in due anni e mezzo si è fatto notare solo scrivendo offensivi e risibili comunicati, organizzando due incontri svoltisi davanti ai suoi pochi compagni di avventura ed affiggendo manifesti che fanno ridere la Città per il loro bieco contenuto.

Debbo farlo unicamente in quanto non è accettabile che un consigliere comunale, già assessore dello sfascio e del pre-dissesto, continui a mentire, a prendere in giro la Città e ad offendere impunemente chi per la Città continua invece a lavorare.

Per sintesi:

– Piccioni parla di falsità da parte del Sindaco con riferimento alla sentenza Spes dicendo che non si è data esecuzione alla stessa da parte della Giunta Speranza in quanto non sarebbe pervenuta comunicazione della conclusione del processo; a leggere ciò vi è solo da inorridire: la sentenza Spes costituisce pietra miliare nel contrasto alla criminalità organizzata con storica condanna al risarcimento di 5 milioni di euro in favore del Comune di Lamezia Terme, ha avuto eco nazionale, è stata pronunciata in primo grado l’01/08/08, depositata il 28/03/09, sostanzialmente confermata in appello il 23/04/10, divenuta definitiva per rigetto dei ricorsi da parte della Suprema Corte in data 24/06/11 e Piccioni afferma che non aveva avuto notizia della conclusione del processo?

O Piccioni è un emerito bugiardo, o Piccioni è un pessimo amministratore che non sa cosa accade di importantissimo nella sua Città o Piccioni ha avuto paura di contrastare la mafia eseguendo la sentenza. Scelga lui tra le 3 risposte quella veritiera: altre non ve ne possono essere.

Tra l’altro, non si comprende quale sia la bugia del Sindaco ove si consideri che nella memoria è testualmente ed unicamente riportato: “Da sottolineare la delibera di G.C. n. 171 del 26/05/17 con la quale è stato dato incarico di procedere al recupero delle somme liquidate a titolo di risarcimento danni nella sentenza inerente il ben noto processo di mafia denominato “Spes” con la quale vi è stata condanna per importi ingentissimi a danno di svariati esponenti delle cosche locali; la detta sentenza, portante il n. 1480/08, era esecutiva da diversi anni ma mai era stato deliberato il recupero degli importi”.

Piccioni, dov’è la bugia o la falsità?

-Piccioni continua a dire che Mascaro è bugiardo sulla vicenda Vigor Lamezia. Chiaramente chi ragiona come Piccioni, il quale non ha incredibilmente ed inspiegabilmente azionato per anni sentenza esecutiva di condanna contro i suoi compagni di partito per somme molto ingenti, non riesce a comprendere il comportamento di un Sindaco che antepone la legalità anche ad una squadra di calcio che pur ama visceralmente e non ha quindi potuto dare l’assenso ad una delibera rivelatasi così illegittima tanto che in sede giudiziale è stata disposta la chiamata in causa del Dirigente dell’epoca non essendovi la tenutezza dell’ente.

Piccioni non riesce, da politico abituato ad anteporre sempre gli interessi suoi e di partito a quelli della Città, a comprendere chi da Sindaco tutela invece solo i suoi cittadini evitando un esborso alla casse comunali di oltre 70.000,00.

-Piccioni supera se stesso quando paragona l’operato di un Sindaco che, pur tra mille intemperie, continua a lavorare imperterrito per l’Amministrazione 12 ore al giorno onorando quindi il suo mandato per come la legge gli impone di fare con chi invece la legge (e segnatamente il comma 5 dell’art. 38 TUEL) ha impunemente violato contravvenendo la norma che vieta dopo la pubblicazione del decreto di indizione di comizi elettorali di adottare atti diversi da quelli urgenti ed improrogabili e ciò al solo fine di tentare di ottenere consensi elettorali; in violazione di dette norme, Piccioni ha assegnato beni immobili ed ha modificato convenzioni. Di fatto ha portato avanti, in spregio alle norme, azione clientelare.

-Piccioni ha letto la memoria ed ovviamente nulla risponde, pur avendovi preso parte quale componente della Giunta, sulla delibera con cui il 10/04/15 aveva modificato le condizioni del project financing di Piazza della Repubblica regalando per 30 anni gratuitamente la gestione delle strisce blu, sulla delibera con la quale il 25/05/15 aveva modificato da onerosa a gratuita la concessione di terreno per 90 anni, sulla eliminazione dai residui passivi di un debito idropotabile di oltre 14 milioni di euro, sulla mancata esecuzione sin dal 2008 della sentenza contro i suoi compagni di partito, sulla assegnazione senza bando di ben 6 beni immobili dal 14/04/15 di cui 2 addirittura tra primo turno e ballottaggio, del mancato adeguamento, obbligatorio per legge, sin dal 2003 degli oneri di urbanizzazione, su tutti i disastri economici provocati alla Città.

-Piccioni afferma che le precisazioni contenute nella memoria inerenti il ripristino della legalità violata e la affermazione di regole di buona condotta amministrativa sarebbero ultronee al tema e servirebbero solo a denigrare; in realtà, se perdesse meno tempo a scrivere sciocchezze e si dedicasse anche agli studi troverebbe tante sentenze che richiamano la necessità di un esame complessivo dell’attività dell’ente essendo anche inefficienza dei servizi, dissesto finanziario, irregolarità amministrativa elementi indicatori di possibili condizionamenti ed infiltrazioni pur non essendo ovviamente bastevoli per addivenire allo scioglimento.

Non era certo il momento di scendere a simili bassezze ma il senso di responsabilità in chi ha per 10 anni massacrato il Comune è ovviamente assente.

Ripristinata la verità dei fatti, mi asterrò dal replicare ulteriormente a chi gioca unicamente per lo sfascio.

La Città ed i cittadini meritano altro.

 

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