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Lamezia, Sinpia: convegno Il bambino con paralisi cerebrale infantile

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Data la complessità dei quadri clinici, la gestione di questi pazienti richiede un approccio multidisciplinare e interprofessionale lungo l’intero percorso di cura

Comunicato Stampa

Prenderà il via sabato 22 febbraio a Lamezia il congresso regionale Sinpia “Il bambino con paralisi cerebrale infantile dalla diagnosi alla presa in carico”. L’appuntamento, organizzato dalla Società Italiana di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza (Sinpia) con il supporto del provider E-Com, coinvolgerà diversi professionisti di livello nazionale ed internazionale.

La Società Italiana di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza è un’associazione scientifica che ha per scopo lo sviluppo della ricerca e la promozione dell’aggiornamento culturale nell’ambito della prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione delle patologie neurologiche, neuropsicologiche e/o psichiatriche dell’infanzia e dell’adolescenza (da 0 a 18 anni) e di tutti i disordini dello sviluppo del bambino nelle sue varie linee di espressione (psicomotoria, linguistica, cognitiva, intellettiva, relazionale).

Pone inoltre particolare attenzione alla tutela della salute mentale dell’infanzia, allo studio dello sviluppo neuropsichico complessivo del bambino e all’azione dell’ambiente o di eventi patogeni su di esso, ed agli elementi clinico-organizzativi necessari per garantire una adeguata qualità di assistenza per i piccoli utenti e le loro famiglie.

Con il termine paralisi cerebrale infantile (PCI) si intende un ampio gruppo di disturbi neurologici causati da una lesione permanente, non progressiva, del cervello in via di sviluppo, che si verifica prima, durante o dopo la nascita. Si stima che l’incidenza sia di 2-3 ogni 1000 nati e tra i fattori di rischio associabili si indicano le nascite premature, le infezioni materne e le gestazioni multiple.

Viene attribuita a eventi che si verificano prima del completo sviluppo dell’encefalo, creando una condizione che, tuttavia, può essere migliorata attraverso interventi mirati per ottimizzare il movimento e la postura nei bambini.

Data la complessità dei quadri clinici, la gestione di questi pazienti richiede un approccio multidisciplinare e interprofessionale lungo l’intero percorso di cura.

L’interdisciplinarità, che unisce le scienze neurologiche e riabilitative pediatriche, le neuroscienze di base e le nuove tecnologie ICT, contribuisce a migliorare la qualità di vita delle persone con PCI.

Intelligenza artificiale, robot e dispositivi indossabili oggi rappresentano supporti tecnologici in grado di agevolare e monitorare i progressi dei pazienti. Anche di questo si parlerà nel corso previsto a Lamezia sabato, il cui responsabile scientifico sarà la dott.ssa Erminia Mannarino. A comporre la segreteria scientifica la dott.ssa Maria Rosaria Barone, la dott.ssa Domenica Puntorieri, la dott.ssa Giuseppina Russo e la dott.ssa Maria Spanò.

Il corso si rivolge prettamente ad un pubblico di medici (tutte le tipologie di specialisti), logopedisti, terapisti occupazionali, psicologi, terapisti della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva, educatori professionali, tecnici della riabilitazione psichiatrica e fisioterapisti.