Lamezia. Stessa spiaggia stesso mare… sporco!
4 min di letturaSul litorale lametino la storia si ripete ormai da troppi anni
Comunicato Stampa
Per i non più giovanissimi questa frase richiama alla mente le allegre parole di una vecchia canzone di Piero Focaccia degli anni ‘60; nella nostra realtà Lametina, invece, ogni estate rievoca la desolante consapevolezza che, nonostante gli sforzi fatti negli anni dalle varie associazioni ambientaliste e le varie iniziative in atto da parte del governatore della Calabria Occhiuto, la situazione non è cambiata di molto.
In molti tratte delle coste calabresi e sul Tirreno centrale in particolare, il mare continua a essere sporco e anche i litorali non sono ben tenuti. È evidente che le decisioni prese finora non sono state sufficientemente efficaci per risolvere la complessa tematica ambientale.
Le strade sporche, le spiagge piene di plastica e detriti rigettati dal mare inquinato, le pinete che sono delle pattumiere en plein air specialmente dopo i banchetti domenicali dei soliti incivili che lasciano bottiglie e spazzatura ovunque, sono il peggior biglietto da visita per la nostra regione. Un territorio che potrebbe vivere esclusivamente di turismo e che risulta invece molto spesso, una discarica a cielo aperto.
Questa mia lettera aperta vuole essere da stimolo per affrontare in modo costruttivo la complessa tematica delle spiagge del golfo lametino. Bisogna sensibilizzare innanzi tutto i cittadini che si comportano in modo indecoroso sporcando ed inquinando il territorio.
A tal proposito bisogna usare i vari strumenti a disposizione, dalle campagne social alle sanzioni pecuniarie per chi commette un reato ambientale. Tra le altre cose proprio negli ultimi mesi sono stati stanziati dal governo centrale dei fondi per i sistemi di videosorveglianza di ultima generazione, che potrebbero anche essere collocati in quelle zone soggette a questo tipo di devastazione ambientale, per un monitoraggio più accurato del territorio.
A livello di governo centrale regionale sarebbe auspicabile la promozione della nascita di nuove figure per la tutela ambientale.
Ogni assessore all’ambiente comunale e regionale dovrebbe nominare un responsabile supervisore con il compito esclusivo del monitoraggio continuo delle spiagge, delle pinete e dei corsi fluviali.
Supervisore che dovrebbe anche coordinare i vari enti, le associazioni di guardia costiera e le forze dell’ordine sulle varie problematiche e tematiche inerenti l’inquinamento marino e dei litorali costieri. Le associazioni ambientaliste del golfo in questi anni molto hanno fatto.
La foto di domenica 9 Luglio, della spiaggia di Acconia di Curinga testimonia il duro lavoro svolto dall’ associazione Costa Nostra che ha ripulito in modo capillare la spiaggia comunale di Acconia.
A Pochi chilometri le foto desolanti della spiaggia dell’area x Sir del territorio Lametino dove l’abbandono e l’incuria sono oramai un qualcosa di conclamato da decenni.
E pensare che questa area dal punto di vista naturalistico ed archeologico costituisce una ricchezza mai sfruttata del nostro territorio.
Ed allora perché non sollecitare una raccolta della spazzatura da parte di persone, magari in difficoltà economica e che quindi potrebbero essere retribuiti per questo lavoro? Questa potrebbe essere una soluzione efficace per la salvaguardia ambientale, oltre che una fonte di reddito occasionale per tanti cittadini meno abbienti.
Tra le spiagge del lametino l’unica pulita e ben curata risulta quella di località Marinella, località Ginepri invece registra sempre lo stesso stato di degrado che la caratterizza da anni come testimoniano le foto scattate alla foce del fiume, allegate per evidenziare l’abbandono del territorio.
Infatti, oltre al degrado delle spiagge e delle pinete, è l’intero governo del territorio lametino che risulta abbandonato. Basta osservare le canne da fosso che hanno fatto scomparire completamente il fiume Bagni e che hanno occupato insieme ai
rovi la maggior parte dei bordi stradali in diversi punti dell’area lametina.
Le stesse canne fonte di pericolo per gli incendi estivi potrebbero diventare fonte di energia rinnovabile in uno stabilimento di biomasse. Con una adeguata organizzazione del territorio molti svantaggi si potrebbero trasformare in vantaggi, semplicemente organizzando e coordinando al meglio per superare le tante criticità esistenti.
Di certo, se questa regione vuole decollare dal punto di vista turistico deve imparare a preservare il proprio ambiente. E non arrivare puntualmente ed eternamente in ritardo su quasi tutte le tematiche. Gli albergatori Lametini riportano sistematicamente le lamentele dei turisti per il degrado ambientale in cui versa la nostra costa.
Non comprendo come altre regioni come la Sardegna o la Puglia, siano riuscite a fare del proprio intero territorio un giardino a cielo aperto e noi calabresi non riusciamo in questo intento.
Chissà se un giorno ritornerò a vedere la mia amata spiaggia di San Pietro Lametino, pulita e colma di gente com’era un tempo con tanti villeggianti intenti a giocare sulla spiaggia, correndo tra la sabbia, senza paura di ferirsi con rifiuti di ogni genere. La Calabria è come una bella donna maltrattata, molto spesso mi guardo intorno e vedo la mia Calabria sfregiata: da calabrese soffro e non credo di essere la sola.
Iolanda Baretta
Presidente associazione Logos & Polis