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Lamezia, gli studenti in Cattedrale per l’avvio della Pasqua

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Per l’avvio delle vacanze pasquali gli studenti del biennio del Liceo Scientifico Galileo Galilei hanno scelto di manifestare per la pace, attraverso una forma di partecipazione condivisa e lo hanno fatto nella Chiesa Cattedrale della città grazie alla disponibilità del parroco Don Carlo Cittadino

Le classi infatti, mercoledì alle 11 su invito della Dirigente Teresa Goffredo e guidati dalle docenti Paola Veltri e Serafina Cardamone, hanno organizzato un incontro sul tema della pace ricco di spunti di riflessione. L’attenzione a temi sociali e alla solidarietà tra i popoli è un tema caro alla Dirigente Goffredo il cui obiettivo è il prestare cura ed attenzione alla completa crescita psicofisica degli studenti che non sia limitata alla sola formazione didattica in termini di conoscenze e competenze ma che abbraccia anche il benessere fisico e psichico degli stessi. In sintesi il messaggio lanciato dagli studenti in una Chiesa Cattedrale gremita di giovani adolescenti e sotto la supervisione dei docenti accompagnatori, è stato di sensibilizzazione sul tema della pace perché termini l’ostilità che sta imperversando inesorabile nel pianeta, affidando il tutto nelle mani del Cristo Redentore. E lo hanno inviato attraverso intermezzi musicali sul tema della pace scelti, suonati e cantati da Gaetano Scalise e Domenico Mantovano della II D, letture comprendenti poesie, citazioni, pensieri e riflessioni su tale tema scelte e lette da studenti della II F, I E, I F, II F, II D, IIE. Tra le poesie citate ricordiamo a tal proposito le poesie di Primo Levi: Se questo è un uomo e Fratelli di Giuseppe Ungaretti. Testimonianze dirette della brutalità della guerra e della barbarie della sopraffazione. Gli studenti hanno allietato dunque i presenti con momenti di riflessione e di preghiera per la fine di questa guerra fratricida che come ha detto Papa Francesco rivolto non solo alla guerra in Ucraina ma anche al conflitto in Terra Santa «Per fare la pace ci vuole coraggio, molto di più che per fare la guerra. Ci vuole coraggio per dire sì all’incontro e no allo scontro; sì al dialogo e no alla violenza; sì al negoziato e no alle ostilità; sì al rispetto dei patti e no alle provocazioni; sì alla sincerità e no alla doppiezza. Per tutto questo ci vuole coraggio, grande forza d’animo». E all’Angelus domenica in Piazza San Pietro, il Pontefice ha detto: «Si ripongano le armi, si inizi una tregua pasquale. Ma non per ricaricare le armi e riprendere a combattere, no. Una tregua per arrivare alla pace, attraverso un vero negoziato, disposti anche a qualche sacrificio per il bene della gente. Infatti che vittoria sarà quella che pianterà una bandiera su un cumulo di macerie? Cristo è ancora una volta inchiodato alla croce nelle madri che piangono la morte ingiusta dei mariti e dei figli. È crocifisso nei profughi che fuggono dalle bombe con i bambini in braccio. È crocifisso negli anziani lasciati soli a morire, nei giovani privati di futuro, nei soldati mandati a uccidere i loro fratelli». Ha introdotto l’incontro Don Carlo Cittadino parroco della Chiesa Cattedrale che ha esortato i giovani a cogliere con gioia il messaggio evangelico e spiegato loro il perché della presenza al centro dell’altare dell’’ostensorio, l’arredo sacro utilizzato per esporre all’adorazione dei fedeli l’ostia consacrata (ritenuta, in virtù della transustanziazione, vero corpo di Gesù Cristo), e le varie tappe che porteranno alla celebrazione Sabato notte della Risurrezione di Gesù.   È stato inoltre consegnato in dono alla Parrocchia un cesto di beni alimentari a lunga scadenza per le famiglie ucraine bisognose presenti in città.

 

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