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Teatro al completo e applausi per la prima de “La Dote” di Luigi Giura

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Lamezia. Teatro al completo e applausi per la prima de “La Dote” di Luigi Giura

Teatro pieno e applausi a profusione per la prima della commedia in un unico atto “La Dote” di Luigi Giura, con la regia di Patrizia Anania

Ambientata tra gli anni ’80 e ’90, è letteralmente un salto nel passato, ma con uno sguardo futuristico dell’autore sulla società.

Intervistiamo, dopo lo spettacolo, Rita Giura, nei panni della suocera/nonna: “Voglio dire che, non solo nei panni, sono nonna in generale. Però il fatto di essere stata “modificata” così non è che la cosa mi sia piaciuta tanto, però va bene dai, è trucco di scena, non sono realmente così! Ci siamo divertiti, non abbiamo fatto scena o teatro, ma lo abbiamo fatto divertendoci e questa è stata la cosa principale, si fa divertendosi”.

Proseguiamo, facendoci strada tra la folla che desidera un selfie con gli attori, tutti intenti a salutare e ringraziare chi li ha applauditi tanto calorosamente. Troviamo quindi Valentina Tedesco dell’associazione Lamezia Muse, che ha prodotto la commedia, anche lei ci tiene a raccontare le emozioni del momento: “Al primo applauso del pubblico mi è partita l’adrenalina, quella pura, perché se il pubblico non avesse applaudito, noi non avremmo capito come avesse recepito questa commedia che è inedita. Quindi ti approcci a una novità e il pubblico lo ha capito subito e di questo ne sono entusiasta e lo sarò fino alla fine”. Le chiediamo inoltre se ci sarà un seguito e lei ci dice che, in base alle richieste, valuteranno, perché ormai sono pronti, avendo Lamezia Muse, negli anni, non solo realizzato dei musical, ma anche, in questo caso, cimentandosi sulla prosa.

Dopo i ringraziamenti di rito da parte di Valentina a chi ha reso possibile tutto questo, sul palco sale la regista, Patrizia Anania: “Ringrazio davvero la famiglia Giura, poi ci tengo a dire che ho avuto il piacere di conoscere il geometra Luigi, che da un punto di vista professionale mi ha dato tanti consigli. Ed in una delle nostre belle chiacchierate mattutine mi parlò di alcuni suoi scritti e mi diede un bel po’ di roba. E in quell’occasione io dissi leggendo “la dote” eh, geometra, questa appena sarà possibile, mi piacerà metterla in scena. Mai avrei immaginato che fossero passati così tanti anni e arrivare oggi a metterla in scena”.

E’ il turno di Paolo Giura, che dice, ricordando il padre: “Purtroppo è scomparso precocemente, ma lui era un artista, cioè, ritornava a casa alle otto dal lavoro e poi si dedicava a scrivere dei testi. Fu premiato anche da Monica Vitti in televisione. Una volta Woody Allen, in un’intervista ha detto “gli artisti si dividono in due categorie, quelli fortunati e quelli bravi” mio padre, credo, fosse bravo”.

Noi non possiamo che constatarlo, come anche la regista e gli attori di questa commedia ancora attuale, dove una famiglia, che potrebbe essere la nostra, si alterna, in scene davvero agrodolci. Quindi, con l’augurio di rivedere nuovamente “La Dote” a teatro, ci complimentiamo per la tenacia, citando Rita Giura, che al pubblico augura “prosit”.

Riccardo Cristiano

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