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Lamezia Terme, il commiato di Paolo Mascaro alla città tra commozione e ribellione

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Paolo Mascaro Lamezia Terme

Paolo Mascaro, sedicesimo sindaco della storia di Lamezia Terme, ha ringraziato la città all’indomani dello scioglimento del comune per infiltrazione mafiosa. Tanti applausi e voglia di reagire per una città ferita.

 

Una folla immensa ed eterogenea, sì quanto mesta e avvolta da un senso di smarrimento, ha accompagnato l’oramai ex primo cittadino di Lamezia Terme Paolo Mascaro nell’estrema conferenza organizzata questa sera al chiostro San Domenico. L’incontro, nella sembianze di commiato alla cittadinanza, è stato tenuto all’indomani della drammatica notizia dello scioglimento del comune di Lamezia Terme per inquinamento mafioso.

Gli 890 giorni di Paolo Mascaro

Occhi lucidi e labbra serrate per Paolo Mascaro all’ingresso nel complesso monumentale. Gli scrosci di applausi lo hanno guidato fin sul proscenio, dove ad attenderlo c’erano i consiglieri comunali e gli esponenti politici che lo hanno fiancheggiato negli 890 giorni di amministrazione. Mascaro ha ringraziato la cittadinanza per la vicinanza dimostratagli in questo momento delicato. “Stasera state sconfiggendo le regole immortali dell’umanità. Lamezia dimostra che si possono sconfiggere anche le regole non scritte dell’umanità” ha sostenuto con piglio duro l’ex primo cittadino.

Passaggio di testimone

Paolo Mascaro ha voluto mettere i puntini sulle i sul suo operato, difendendolo a spada tratta e partendo dall’inizio dei lavori, nel giugno 2015, in un comune che poco tempo prima aveva sfiorato il dissesto. Poi ha passato in rassegna minuziosamente tutte le tappe della lotta alla criminalità portate avanti da quell’amministrazione che ieri è stata sciolta per mafia: dall’intitolazione del parco ai due operatori Pasquale Cristiano e Francesco Tramonte, uccisi dalla mafia il 24 maggio 1991, alla confisca di alcuni immobili in mano alla criminalità organizzata. “Azioni che questo scioglimento non può cancellare” ha sostenuto fermamente Mascaro.

“Passa a voi adesso la regia della crescita di questa città” ha concluso l’ex sindaco, in un simbolico passaggio di testimone, incitando la cittadinanza a difendere la propria comunità e la legalità in barba a tutti i telegiornali che con troppa sufficienza hanno etichettato Lamezia Terme come la città della mafia.

Antonio Pagliuso

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