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Lamezia Terme: una riflessione sulla città che merita di più

4 min di lettura
Panorama Lamezia

Riflessioni di una lettrice: un appello al cambiamento per Lamezia Terme e le sue nuove generazioni

Da 25 anni vivo a Lamezia Terme, una città che, nonostante le sue potenzialità immense, non è mai riuscita a esprimere pienamente il suo valore.

In questa città, che conosco ormai da tanto, mi sono fermata più volte a riflettere, cercando di capire le ragioni di questa stagnazione, di questa timidezza che la blocca nel suo stesso essere.

Con il cuore da reggina, ma con il titolo di cittadina acquisita, ho provato in più di un’occasione a spingere per il cambiamento, a cercare di fare la mia parte.

Ho dato il mio contributo, spinta dalla convinzione che qualcosa fosse possibile, che la politica potesse essere uno strumento per migliorare la nostra città.

Ma, amaramente, devo dire che in questi anni ho visto e vissuto quanto le cose giuste e utili per i più siano rimaste lontane dalle decisioni politiche.

Ho provato a cambiare le cose, a portare idee, ma mi sono spesso scontrata con la durezza di una politica che non ha mai guardato al bene comune, alla comunità, al futuro.

Ho visto tante cose sbagliate, troppe scelte a favore di pochi e non del bene collettivo.

Quando guardo oggi alla città che vivo, non posso fare a meno di sentirmi delusa, come se tutto fosse rimasto invariato, come se ogni passo fatto per migliorare fosse stato vano.

La città si prepara alle ennesime elezioni, e la mia mente corre alla comunicazione del Partito Democratico, che ha già proclamato la sua candidata a sindaco: la senatrice Doris Lo Moro.

La domanda che mi nasce spontanea è: perché la politica a Lamezia è sempre la stessa? Dove sono i nuovi riferimenti, le nuove idee, le nuove persone che potrebbero portare un cambiamento vero? Dove sono i giovani che dovrebbero rappresentare il futuro di questa città?

Purtroppo, la risposta non arriva neppure guardando all’altra parte del quadro politico, quella di centrodestra. Sebbene ci siano volti giovani, alcune delle scelte fatte in questi anni lasciano poco spazio alla speranza di un cambiamento concreto.

Ancora una volta ci si rifugia in logiche di potere che, spesso, sembrano privilegiare gli interessi di pochi piuttosto che quelli della comunità.

La spartizione dei ruoli, l’individuazione dei candidati, avviene spesso più nei corridoi dei partiti che nelle piazze, tra la gente.

Non si avverte un reale progetto che ponga al centro la città, le sue esigenze e le sue potenzialità.

La politica che ho conosciuto non ha avuto la capacità di essere il motore di un cambiamento reale.

Nonostante i sacrifici che io e tanti altri abbiamo fatto per dare una buona educazione ai nostri figli, oggi ci ritroviamo di fronte a una generazione di giovani che rischia di non avere più i punti di riferimento giusti.

Abbiamo cercato di formare menti aperte, pronte a pensare in modo critico, eppure vediamo che non c’è un adeguato spazio per queste menti, non c’è un luogo dove possano davvero esprimersi.

La città non riesce a evolversi, resta ancorata al passato, a giochi di potere che non fanno altro che stagnare il suo progresso.

Eppure, in questa riflessione c’è anche una speranza, una speranza che non voglio perdere.

Noi adulti, che abbiamo cercato di costruire un futuro migliore per i nostri figli, possiamo ancora sperare che loro possano farlo, ma questa volta con una consapevolezza diversa.

Non possiamo più permetterci di passare la palla alla politica vecchia, che ormai ha dimostrato di non sapere più dove andare.

È ora di lasciare spazio ai giovani, di permettere loro di essere protagonisti del cambiamento, di diventare il riferimento che noi, purtroppo, non siamo riusciti a essere.

Perché, anche se noi non ce l’abbiamo fatta, loro hanno la possibilità di farlo.

I nostri sacrifici non devono essere stati vani.

Il nostro investimento nel futuro dei nostri figli, nelle loro menti, nel loro modo di pensare libero e aperto, deve dare frutti.

È il momento di fare spazio a loro, è il momento di dare la possibilità ai nostri giovani di mettere in pratica tutto ciò che abbiamo cercato di insegnare loro. Perché loro sono liberi, liberi di pensare, di agire, di costruire, senza dover fare i conti con vecchie logiche politiche che hanno fallito.

Invito i giovani a non avere paura di prendersi la responsabilità di cambiare, a non lasciarsi ingabbiare da chi ha sempre fatto il bene di pochi, e a lottare per una città diversa, per una Lamezia Terme che sappia esprimere finalmente tutte le sue potenzialità, per una Calabria volano del mediterraneo.

Noi ci abbiamo provato, ora tocca a loro. Noi non li abbiamo mai abbandonati e non lo faremo mai.

La speranza che qualcosa cambi è nelle loro mani.

E io, da donna che ha lottato ma che oggi si trova a guardare indietro con un po’ di amarezza, ripongo in loro tutto ciò che non è riuscito a succedere finora.

Non possiamo dirigere il vento, ma possiamo orientare le vele.”

Queste parole di Seneca devono essere il nostro faro: abbiamo provato a dirigere la rotta, ma è ora di lasciare che i giovani decidano la direzione, con coraggio, determinazione e passione.

Maria Pia Labate