Lamezia. Tre sere di Sold out per il musical “Renzo e Lucia” all’Abbazia Benedettina
4 min di letturaGrande successo per il musical ispirato all’opera manzoniana e inscenato tra i resti archeologici dell’Abbazia Benedettina di Sant’Eufemia Vetere.
Si concede ai microfoni della nostra redazione poco prima dell’ultima rappresentazione del musical “Renzo e Lucia” il prof. Roberto Panzarella, regista e motore propulsivo dell’associazione teatrale Gala Lamezia.
Ci è sembrato scontato chiedere se la scelta dell’opera del Manzoni sia correlata all’attuale situazione di emergenza pandemica mondiale, ma in realtà, ci ha spiegato il professore, “il lavoro era già iniziato lo scorso settembre in tempi non sospetti, quasi in preveggenza, e il debutto era stato concordato insieme all’amministrazione comunale per il mese di maggio al tetro Grandinetti”.
La grave emergenza sanitaria dovuta alla pandemia da Covid-19 ha poi sospeso e bloccato tutto, dalla realizzazione degli abiti alle prove, fino allo studio della scenografia. Nel giro di pochissimo tempo, poi, con la riapertura delle attività e la ripresa delle stesse dopo il lockdown si è intravista la possibilità di procedere usando l’abbazia come location. Il tempo a disposizione è stato piuttosto risicato, tanto che è stato necessario rivolgersi anche allo stilista, Orlando Cimino, perchè si affiancasse al lavoro sartoriale delle maestranze di Gala per lo studio e la realizzazione degli abiti storici. Una fatica titanica da realizzare a velocità supersonica.
Per i testi e le musiche le lodi sono tutte per la concertista calabrese Barbara Panzarella; solo chi ha preso parte allo spettacolo può comprendere l’immane lavoro che si è celato dietro l’organizzazione dell’intera opera.
Una curiosità lega il romanzo storico ai luoghi in cui è stato ambientato, se da un lato la storia intricata dei due innamorati più famosi di Italia risale all’epoca della peste del ‘600, dall’altro lato è negli stessi anni che un potente terremoto decreta la fine del complesso abbaziale del lametino. Dunque, un cruento destino li accomuna.
A dare inizio alla serata è stato proprio il professor Roberto Panzarella che ha ringraziato l’amministrazione comunale nella persona dell’assessore Luisa Vaccaro, la quale ha spinto perché il musical rientrasse nella manifestazione “Ciack, ripartiamo da Lamezia”, per poi cedere la parola a don Osvaldo Gatto, al quale è stato affidato il compito di guida spirituale della serata per aiutare gli spettatori ad immedesimarsi nello spirito di conversione che lega il componimento manzoniano alla esperienza di fede ritrovata dell’autore, condivisa attraverso la redenzione dell’Innominato.
Lo spettacolo ha coinvolto in prima persona anche il pubblico presente in platea già dalla prima scena. Gli spettatori si sono così prestati a impersonificare i numerosi familiari dell’ucciso da fra Cristoforo, interpretato da Rosario Cittadino; rivolgendo a lui sguardi di ammonimento a causa del vile gesto omicida che lo porterà a prendere i voti e a renderlo il personaggio risolutivo di tutto il romanzo.
Un plauso va sicuramente ai protagonisti della vicenda, Renzo, interpretato da Eugenio Nicolazzo e Lucia, interpretato da Giada Perri; magistrale l’interpretazione canora di Francesca Cittadino, la Monaca di Monza, e di Karalis Longo nella parte della madre di Cecilia, la scena più toccante dell’intero musical che ha raggiunto il culmine del pathos, rimandando lo spettatore ai versi drammatici adottati dal Manzoni nella descrizione del triste avvenimento: “…Come il fiore già rigoglioso sullo stelo cade insieme col fiorellino ancora in boccio, al passar della falce che pareggia tutte l’erbe del prato…“.
Un ringraziamento è stato fatto, oltre che a tutto il cast e a tutto lo staff, all’Istituto professionale Einaudi per le comparse e al corpo di ballo dell’associazione Danza Giselle.
Si è trattato di un evento che non si ripeteva in tal misura dalla messa in scena del “Viaggio di Dante” nel Parco Mitoio di Caronte. Un grande spettacolo che ha registrato il sold out in tutte e tre le serate programmate in pochissimo tempo. Ciò, a dimostrazione che Lamezia ha fame di eventi di tale calibro, ha fame di cultura e di spettacolo e vuole la valorizzazione dei siti storico-archeologici della città.
Questo musical s’ha da rifare!
Felicia Villella