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Lamezia. All’Uniter il ricordo della poetessa Pina Majone Mauro

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Pina Majone Mauro

Il ricordo della poetessa lametina Pina Majone Mauro, scomparsa recentemente, al centro dell’incontro “Dettagli da Frontiera” organizzato dall’ Uniter di Lamezia Terme presieduta da Gabriella Colistra

Nata a Locri, ma vissuta a Lamezia Terme, Pina Majone Mauro è stata docente di Italiano e Storia ed ha insegnato negli istituti superiori incidendo, nel contempo, nel dibattito culturale lametino come opinionista, critico letterario, poetessa e scrittrice supportata dallo scambi culturali con i maggiori esponenti del panorama nazionale ed internazionale.

Ad introdurre l’iniziativa è stata la professoressa Silvana Gigliotti (in sostituzione della presidente assente) che ha illustrato brevemente il profilo biografico e letterario della poetessa Pina Majone Mauro, omaggiata dalla blogger Ippolita Luzzo attraverso il richiamo di versi tratti dalla raccolta “Frontiera” , composta da 90 canzoni ispirate alla terra di Calabria tanto amata dalla poetessa e apprezzate dai convenuti particolarmente attenti ed assorti.

Una proposta originale con la quale Ippolita Luzzo ha presentato una poesia, composta con una miscellanea di versi, desunti da più poesie di Frontiera e risultata piuttosto audace ma pienamente soddisfacente tanto da riscuotere calorosi applausi da parte del pubblico.

Durante il suo intervento la relatrice ha definito Frontiera un omaggio della fratellanza con gli altri poeti che hanno dialogato tra loro , con la fantasia, sui versi di Borges, Majone, Pessoa, che la poetessa sentiva più vicino a lei e con il quale immagina di dialogare passaggiando su Corso Giovanni Nicotera.

Il discorso cade sulla letteratura che per entrambi consiste nel trasmettere la realtà e le impressioni. « Io non esisto» dice Pessoa. «Io sono quella che non c’è» risponde Majone Mauro. Frasi che stanno a significare che l’essere nulla è la negazione dei poeti, che, quando non possono esistere con la volontà, possono farlo con la musa, con il verso, con lo scritto.

A coronamento della serata la professoressa Giovanna Villella ha declamato alcune poesie tratte da Frontiera dando la misura della grandezza lirica ed artistica della poetessa lametina, punto di riferimento per intere generazioni e autrice di numerose opere tra cui “Spessori”, “La mia Isla Negra”, “Brevis et Cetera”, “Il Portico della Luna”, “Figli di Calabria”, “Miscellanea” “Diapason”. Canti d’amore e di speranza per la Calabria, ma anche di delusione per la vita, delle ideologie e occasione di confronto con la morte, gli affetti e le illusioni.

Lina Latelli Nucifero

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