Lamezia. La voce del Cremlino in un incontro di Cantiere Laboratorio
3 min di letturaInteressante evento organizzato da Cantiere Laboratorio che si è svolto con successo, sabato 6 luglio 2024 presso il Centro Congressi “Prunia”a Lamezia Terme
Si è discusso diritti umani, disinformazione ed autodeterminazione con lo straordinario ed autorevole intervento, da Mosca, della dottoressa Kirkora Irina Vladimirovna, Vicepresidente del Consiglio Presidenziale della Federazione Russa per lo Sviluppo della Società Civile e i Diritti Umani, incarico che svolge di concerto e a fianco del Presidente della Federazione Russa Vladimir Putin.
Nel suo intervento, con l’ausilio di slides, la stessa ha messo in evidenza come il suo importante incarico la porta a spostarsi in tutte le zone della Federazione e, dal 2014 anno dell’aggressione da parte degli ucraini, riserva particolare attenzione alla Regione del Donbass dove sono stati commessi numerosi crimini e dove i militari di Kiev sparavano sui civili, citando date e luoghi dell’eccidio di militari russi uccisi a sangue freddo nel disprezzo di ogni diritto dei prigionieri di guerra.
Ringraziando Cantiere Laboratorio e rendendosi disponibile per altri incontri ha concluso: “Speriamo che l’attenzione della Comunità Internazionale fermi l’Ucraina da azioni illegali, non solo con specifici prigionieri di guerra, ma con tutti i prigionieri di guerra”.
L’importante evento è stato presentato da Bruno Spatara di Gioventù Controcorrente, a cui è seguito l’intervento di Vittorio Gigliotti, presidente di Cantiere Laboratorio che ha sinteticamente spiegato come ai diritti inviolabili della persona, diritto alla vita ed alla libertà, seguono anche i diritti dei popoli che nessuno può sopprimere, la tradizione, la cultura, la fede religiosa, la lingua, ma questo è ciò che è stato fatto in Donbass.
Ed a tal proposito insieme ad Irina Vikhoreva, presidente dell’associazione Speranza, e con l’ausilio di immagini e video, hanno ripercorso l’attacco militare ucraino con bombardamenti e stragi di civili perpetrati dall’esercito ucraino e dal battaglione nazista Azov, a seguito del colpo di stato in Ucraina e che ha portato al potere Pedro Poroshenko finanziato e appoggiato dagli Stati Uniti in funzione anti-russa.
Le fila ucraine si ingrossano di mercenari internazionali a fianco dei nazisti di Azov che per l’occasione, amici degli americani, sono persino buoni e democratici, mentre “Andrea Palmeri – ha detto il presidente di Cantiere Laboratorio – contro ogni giustizia è stato condannato come mercenario, perché è andato a combattere in Donbass dal 2014 agli inizi del 2015, quando non c’era paga e chi già faceva parte della milizia percepiva uno stipendio di 15mila rubli, l’equivalente di 150 euro. Si può essere mercenari per quella paga? O condannato perché ha combattuto dalla parte filorussa?”.
Toccante, di seguito, la testimonianza di Elizabeta Reznikova, di 18 anni, figlia di un prigioniero di guerra russo e ricattata con videochiamate mentre torturavano il padre invitandola a fare nomi che la ragazza non ha fatto.
Importante la testimonianza conclusiva di Marco Pata, avvocato di diritto internazionale ed imprenditore che da qui a breve si stabilirà nella piccola Repubblica di Abkhazia dove curerà una società che si occuperà di imprenditoria, commercio e turismo. Presente inoltre, in collegamento, il corrispondente della tv russa Ural Press Inform Mikhail Bondarenko, il quale ha seguito l’evento.
All’incontro, tra gli altri, hanno partecipato il Coordinatore Regionale di Exit Paolo Di Matteo, i dirigenti del movimento Indipendenza Giuseppe Isabella e Antonio D’Alessi che ha preso la parola, e Raffaele Arabia, responsabile di Identità Tradizionale.