L’Associazione ARA al fianco di tutte le vittime di violenza
4 min di letturaGiornata contro la violenza sulle donne. La pagina Facebook ARA Volontariato ass.naz al servizio delle vittime di abusi e soprusi
Comunicato stampa:
Il caso della donna ridotta in schiavitù insieme ai suoi figli a Gizzeria, esige risposte immediate. Invitiamo le associazioni ad un presidio permanente su Facebook per inviare considerazioni e messaggi, per tenere i riflettori sempre accesi su questo fenomeno. A tal proposito mettiamo a disposizione la nostra pagina ‘ARA Volontariato ass. naz’.
La violenza sugli indifesi esiste, non si può negarla ancora. Servono più incentivi alla Forze dell’Ordine, più forza alle strutture che si occupano di volontariato, che lottano contro la violenza difendendo gli indifesi. Servono leggi più severe con certezza della pena.
Come associazione impegnata da anni sul territorio a favore dei più deboli e degli indifesi, abbiamo sentito il dovere di esprimere il nostro pensiero su quanto sta accadendo nel nostro Paese. Vogliamo dire la nostra sulle 114 donne vittime di femminicidio nei primi 10 mesi del 2017 e sui fatti della Calabria, ultimo quello di Gizzeria (Cz); crimini efferati che fanno rabbrividire e ci mortificano facendoci sentire insicuri, maltrattati, indifesi e ignoranti.
È una sensazione terribile come donne e come cittadini che non è possibile continuare ad accettare. Noi vogliamo sapere cosa ne sarà di quella Mamma e di quei Bambini di Gizzeria e del “mostro” che per 10 anni li ha tenuti sequestrati, violentandoli psicologicamente, fisicamente e sessualmente.
Che ne sarà di lui? Come verranno aiutati quei tre esseri viventi così deboli ed indifesi? Perchè non si mobilitano tutte e le associazioni in maniera permanente per avere risposte dai servizi sociali, dalla magistratura, dalle forze dell’ordine e soprattutto dalla politica? Noi ci siamo e siamo pronti a dire la nostra senza ‘se’ e senza ‘ma’. Invitiamo quanti si sentono colpiti da una vicenda come questa a unirsi a noi per essere presenti e dare un senso all’operosità della Calabria, all’impegno civile, al volontariato alla politica stessa. Iniziamo con un presidio permanente attraverso Facebook.
La nostra pagina Facebook ‘ARA Volontariato ass. naz’ è disponibile per commenti, frasi, proposte e anche racconti. Tutto ciò che serve a mantenere viva l’attenzione su questo problema. L’intervento di tutti è necessario, indispensabile. Noi ci rivolgiamo a tutte le forze politiche perchè abbiano il coraggio di pensare alla sicurezza, incentivando le forze dell’ordine con nuovo personale preparato e pronto ad affrontare determinate problematiche e a stimolarle anche economicamente, con quel giusto compenso che meritano per il lavoro svolto con competenza e coraggio.
Chiediamo leggi più severe, più vicine alla sofferenza ed al rispetto che non facciano subire alle vittime ancora più soprusi davanti ad uno Stato che non garantisce tutela. Chiediamo che ci siano più strutture serie e preparate professionalmente perchè ci sia un’adeguata accoglienza nell’immediato e nel futuro delle vittime. Chi resta solo torna spesso dal suo carnefice.
Per troppo tempo ci hanno costretti a sopportare leggi incivili anche in un Paese come l’Italia, tra le potenze mondiali più civilizzate e tra i Paesi considerati più all’avanguardia sotto tutti gli aspetti. Per quanto riguarda la violenza su gli esseri più deboli, come donne, bambini, anziani, animali e disabili questa civiltà si è sempre vista molto poco.
Ricostruendo gli eventi per avere certezza che qualcosa si fosse realmente mossa si è dovuti arrivare gli anni 2000 con “l’avvento” di coraggiose parlamentari che, in maniera trasversale hanno avuto il coraggio di impegnarsi per ottenere un minimo di qualità nelle leggi. Ma non basta assolutamente. È poco, e non riesce a dare le risposte che le vittime, le famiglie e ogni essere civile si aspetta e pretende.
Dati Eures: tra il 2015 e il 2016 il numero di femminicidi in Italia è tornato ad aumentare, passando da 142 a 150 (+5,6%), soprattutto a causa di una forte crescita del fenomeno nelle regioni del Nord e del Centro. Sempre nel 2016 a livello regionale il numero più alto di femminicidi lo si è registrato in Lombardia (25 vittime), seguita da Veneto (17), Campania (nonostante un calo dei casi, passati 31 a 16), Emilia Romagna (13).
Nello scorso anno il 76,7% dei femminicidi è maturato in un contesto familiare e affettivo, con una forte connotazione negativa determinata da possesso e gelosia, ma anche dall’isolamento e dal disagio.
Dal 2000 a oggi le donne vittime di omicidio volontario nel nostro Paese sono state 3mila: nel 2016 i femminicidi sono tornati a crescere rispetto all’anno precedente (+5,6%, da 142 a 150), trend sostanzialmente confermato dai 114 casi – più di uno ogni 3 giorni – dei primi dieci mesi di quest’anno.
Nadia Donato presidente ARA
gruppo Donne Insieme