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Il Latinorum è proprio magico alla scuola di Hogwarts!

3 min di lettura

Eh sì, la celebre saga di J.K. Rowling ne ha eternizzato una curiosità, che vanta proseliti all’iniziazione classica, grazie ad un romanzo, disponibile ora, anche in stile ciceroniano.


HogwartsEd il quotidiano web Dubidoo.it, tra le altre cose, ha anche pubblicato i principali incantesimi pronunciati dal maghetto dagli occhiali tondi:

  • Accio – appreso sui banchi di scuola, è una malia attraverso la quale è possibile richiamare a sé oggetti lontani (da accio, accis, accivi, accitum, accire che significa “chiamare a sé qualcosa”).
  • Impedimenta – E’ un formulario che serve a bloccare o  a paralizzare qualsiasi cosa o persona per un certo lasso di tempo (dal vocabulum neutrum impedimentum, impedimenti , ovvero “ostacolo”).
  • Obsideo – Presente nel terzo libro di Harry Potter, questa parola dà vita ad un flusso di energia blu che circonda il calice di fuoco, per evitare che studenti più giovani dell’età convenuta possano partecipare al Torneo Tremaghi. La traduzione di obsideo, obsides, obsedi, obsessum, obsidere è “bloccare” o “circondare”.
  • Expecto Patronum – Difficile da imparare, è l’incantesimo che fa apparire una figura dalle sembianze animali in grado di proteggere il mago. Harry lo usa spesso per difendersi dai Dissennatori. La formula Expecto Patronum, tradotta, è “Aspetto un protettore”, da expecto, expectas, expectavi, expectatum, expectare e dal nomen   flesso al caso accusativo di patronus, patroni.
  • Oblivion –cancella, invece, la memoria di chi lo subisce: oblivio, oblivionis indica proprio “oblio”, “dimenticanza”.
  • Stupeficium – E’ un sortilegio che serve a far svenire qualcuno e deriva da stupefacio, stupefacis, stupefeci, stupefactum, stupefacere.
  • Ascendo – Serve ad Harry per riemergere dal Lago Nero e trova origine da  ascendo, is, ascendi, ascensum, ascendere che indica il senso del  “risalire”.
  • Cruciatus – E’ una delle tre maledizioni senza perdono. Con questa formula i maghi malvagi torturano i loro nemici per piegarli alla loro volontà. Richiama alla mente crucio, crucias, cruciavi, cruciatum, cruciare che indica “torturare, tormentare”.
  • Imperius – Come maledictio, è la formula magica che permette di assumere il controllo completo della persona che la subisce. Il termine si ricollega al sostantivo imperium, imperii, il cui definiendum sta per “comando, autorità, potere supremo”.

Ma nel mondo classico, c’è qualcosa cui far riferimento, per farne una continuità? Certamente: come non ricordare le misteriose parole Bescu, berebescu, azurara, bazagra, sinistro borbottio che si trasfonde in sillabe mirabolanti all’udito di ogni ascoltatore! Un Sim sala bim di un Silvan d’allora!

Insomma, oltre al cerchio, allo specchio e alla lanterna, di magico, c’è anche il nostro Latino, come al solito!

Senza lasciarlo all’occulto, Siamo tutti latinisti, mi verrebbe da dire, per concludere con il libro di Cesare Marchi! Consigliato da sempre, poi: prodigioso ed ammaliante, provare per credere!

(L’autore tiene a precisare una parentela con Parentela [un latino di cinquestelle! Da grande ricevimento, in hotel!], ma non con Stefania e Wanna Marchi, che ancora oggi, per strada, vanno gridando a suon di manga, credo nelle parti de l’Incantevole Creamy, Pampulu-pimpulu-parim-pampùm-pimpulu-pampulu-parim-pampùm, scherzo, ma non mi sorprenderebbe tanto la cosa!).

Prof. Francesco Polopoli

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