Lavoratori SACAL Reggio, Lamezia e Crotone alla protesta dell’UGL Calabria
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“Il segretario regionale Luciano Amodeo ritiene non essere più sostenibile il clima creatosi, che a detta di molti lavoratori sembra essere divenuto ostile e discriminatorio”
Comunicato Stampa
In data 19 marzo c.a., presso l’aeroporto di Lamezia Terme, dalle ore 11.00 alle ore 13.00, si terrà il sit-in di protesta pacifica organizzato dalla segreteria regionale UGL Trasporto Aereo, per contrastare le politiche attuate dalla società di gestione degli aeroporti calabresi.
In particolare, l’O.S. rivendica:
- GLI STANDARD DI SICUREZZA NECESSARI NEI LUOGHI DI LAVORO
- LA STABILIZZAZIONE DEI LAVORATORI STAGIONALI
- ASSUNZIONI DA MERCATO ESTERNO
- UN ORGANZZAZIONE DEL LAVORO ESAUSTIVA
- UNA GESTIONE DEL PERSONALE ADEGUATA E CONGRUA AL CCNL
- PIANI D’AZIONE TRASPARENTI E NON DISCRIMINATORI
- IL RISPETTO DEI TEMPI DI CONCILIAZIONE VITA/LAVORO
- UN AMBIENTE DI LAVORO SERENO
- INFRASSTRUTTURE AEROPORTUALI ADEGUATE
- IL RISPETTO DELLA NORMATIVA VIGENTE
Mostrandosi al tempo stesso contraria:
- A POSSIBILI CORSIE PREFERENZIALI ED ASSENZA DI CORRETTE RELAZIONI INDUSTRIALI
- ALLE POLITICHE DI INVESTIMENTO MIOPI ED OPINABILI
- AL MANCATO SVILUPPO OCCUPAZIONALE
Il segretario regionale Luciano Amodeo ritiene non essere più sostenibile il clima creatosi, che a detta di molti lavoratori sembra essere divenuto ostile e discriminatorio.
Se da una parte le ingenti somme investite hanno consentito un maggiore sviluppo del sistema aeroportuale, segnato dall’aumento dei voli, grazie anche all’investimento di ingenti somme di denaro, dall’altra nulla si è visto sul fronte degli sviluppi occupazionali, nonostante i diversi proclami della politica. Sono molti i lavoratori che da oltre un decennio lavorano per mezzo di contratti stagionali, e per i quali l’UGL, adesso, chiede, con fermezza, la loro stabilizzazione.
L’organizzazione aziendale ha tuttavia proteso sino ad oggi a soluzioni di massima razionalizzazione, esasperando il principio del lavoro polivalente in modo opinabile, nonché a rischio della sicurezza sui luoghi di lavoro, per assenza di un adeguata formazione del personale, troppo spesso invitato all’espletamento di attività non appartenenti al profilo professionale secondo il quale era stato impiegato originariamente, valicando altresì i limiti imposti a riguardo del riposo minimo giornaliero previsto dalle normative vigenti.
L’UGL denuncia, inoltre, gli atteggiamenti discriminatori che hanno visto condurre relazioni industriali opinabili e sempre contestate dalla stessa O.S., che probabilmente non hanno saputo garantire gli equilibri necessari, anche in fase di contrattazione territoriale. La prova oggettiva sta anche nel fatto che la sigla è stata esclusa dall’ultima contrattazione di secondo livello, dove sono state dettate linee contrattuali discutibili, nonché avallate dalle altre OO.SS., secondo le quali, sarebbero addirittura state previste prestazioni lavorative non remunerate. Per non parlare degli avvenuti demansionamenti e del regolamento aziendale, anch’esso risultante essere illegittimo in alcune delle sue parti.
Anche di fronte alle elezioni dei nuovi RLS, avvenuta solo a seguito di una forte spinta dell’O.S., la SACAL SPA e la SACAL GH, hanno adottato comportamenti opinabili nell’accettazione dei nominativi proposti a seguito di avvenute elezioni. Eppure, la figura del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza mancava da oltre 7 anni. E gli organi ispettivi???
Il sit-in indetto, ha l’obiettivo di sottoporre la vergogna prodotta da una situazione non più accettabile, secondo la quale L’UGL ha più volte sollecitato gli organismi di controllo, che tuttavia tardano a fornire i riscontri necessari, forse per la lentezza della macchina burocratica. Certo è che sembra divenuta essere obsoleta la possibilità di rivendicare i diritti dei lavoratori, senza che gli stessi in qualche modo debbano temere eventuali reazioni. Lo dimostra anche il numero delle vertenze attivate soltanto nell’ultimo biennio.
Se da una parte l’impegno del presidente Occhiuto ha fatto sì che gli aerei potessero approdare negli aeroporti calabresi, dall’altra la politica ha mostrato grandissima disattenzione al cospetto delle legittime rivendicazioni di lavoratori che, in taluni casi, stanno valutando la possibilità di andare a lavorare altrove.
Il sindacato, nella nuova realtà aziendale, fa sempre più fatica ad esercitare i propri diritti, tra richieste di convocazione rimaste prive di oggettivo riscontro, assemblee in orario di lavoro negate per assenza di locali disponibili, manifestazioni spostate in aree poco visibili, sino anche ad arrivare al mancato riscontro da parte dei soggetti istituzionali competenti di fronte all’attivazione della seconda fase delle procedure amministrative di raffreddamento.
C’è da dire che la società in questione riveste un carattere pubblico. Nonostante ciò, e nonostante le regole precise che continuano a governare i processi relativi alle aziende pubbliche, di fronte alle svariate richieste di chiarimento inoltrate, non si capisce quale possa essere stato il criterio utilizzato per la valutazione di taluni soggetti nell’attribuzione dei parametri contrattuali ad essi attribuiti, che segnano importanti differenze anche a fronte di colleghi impiegati nella medesima mansione, nonché area lavorativa.
Insomma, sembra inverosimile lo scenario descritto, è proprio per questo che l’UGL con ultima nota del 10 marzo c.a., ha chiesto ancora una volta l’attivazione di un confronto necessario per chiarire i numerosi dubbi manifestati. Tuttavia, l’unica convocazione pervenuta sino ad oggi è stata quella relativa all’organizzazione del lavoro in previsione della summer, sperando che la società SACAL GH voglia accogliere la richiesta dell’UGL, relativa alla stabilizzazione dei cosiddetti precari (da oltre un decennio), auspicando al tempo stesso che la forza lavoro possa essere giustamente dimensionata implementandola con tutte le assunzioni necessarie, così per come è stato promesso dalla politica.
Sul tema degli investimenti introdotti, sono ancora molte le incertezze che assillano l’UGL, se gli stessi non saranno in grado di giustificare una spesa pro-capite che dovrebbe portare ad un incremento del PIL interno alla regione, risollevando le sorti di livelli occupazionali, che nel settore sembrano essere sprofondati nella stasi. In merito alle infrastrutture aeroportuali, i ritardi nella loro realizzazione potrebbero essere visti come incapacità manageriali, oppure semplici circostanze dettate da fattori esterni. Fatto sta che ancora ad oggi gli aeroporti calabresi non riescono ad esprimere il loro massimo potenziale, o almeno non giustamente proporzionato agli sforzi economici della regione.
Il Segretario Regionale
Luciano Amodeo