Lega: fondi dirottati a nord hanno ridotto la Calabria in povertà assoluta
2 min di letturaLeggere le richieste da parte di Sala e di altri politici del Nord su un presunto privilegio nella ripartizione dei fondi a favore del Meridione appare una eresia!
Comunicato Stampa
Da oltre 30 anni il Nord prevarica sul Mezzogiorno e ha sempre ricevuto somme maggiori. Non è comprensibile ed accettabile la richiesta avanzata che appare un ulteriore tentativo di depredare una parte della Nazione che si trova in difficoltà.
D’altro canto, l’Europa ha chiesto, con l’erogazione dei fondi del PNRR, di coprire l’attuale divario esistente e, quindi, la richiesta appare inaccettabile ed anacronistica! E’ sufficiente leggere le molteplici sentenze della Corte Costituzionale, oppure le relazioni della Corte dei Conti o della Banca d’Italia, per avere la certezza che il Sud ha ricevuto, sempre, importi minori.
Basta guardare i fondi per i livelli essenziali, per la sanità, per l’istruzione, per gli asili e le infrastrutture: importi ridotti per il Sud rispetto a quelli riconosciuti per l’altra Italia.
Dalle stime eseguite, il Mezzogiorno perde circa 170 milioni al giorno, in relazione ai 62,3 miliardi che ogni anno -dati del Sistema dei conti pubblici territoriali alla mano- viene sottratto al Sud e dirottato verso il Nord! Parlo di circa 5,2 miliardi al mese di spesa pubblica allargata, non solo statale.
Questi sono dati certificati dalla Corte dei Conti ed è stato ammesso anche dalla Commissione parlamentare di inchiesta. Potrei continuare e snocciolare tanti altri dati! Ma, preferisco fermarmi qui e ribadire che senza la crescita del Sud l’Italia non potrà mai allinearsi e crescere unitariamente.
Ed allora, chi vuole bene alla nostra Nazione, deve collaborare affinché vengano superate le differenze esistenti e, quindi, tutti assieme contribuire per la crescita del Sud che vuol dire sviluppo dell’Italia e, quindi del Nord.
Ragionare diversamente vuol dire far solo del male agli italiani e allo stesso Nord.
Il Commissario Regionale Lega
Giacomo Francesco Saccomanno