Lega Lamezia: Autonomia differenziata, per una Calabria con poteri decisionali
3 min di letturaNegli ultimi giorni abbiamo avuto modo di leggere numerosi articoli sulla stampa circa la riforma dell’autonomia differenziata approvata da qualche giorno alla Camera del Parlamento Italiano
Comunicato Stampa
Ad esprimere il proprio pensiero e la propria posizione sono stati molti politici di centrosinistra e alcuni esponenti del centro destra che giocano a fare i dissidenti.
Premesso che cosa ovvio e certa é che ognuno può esprimere liberamente la propria posizione su un tema così importante, altrettanto però riteniamo giusto che si debba fare con un po’ di onestà intellettuale.
Per prima cosa è necessario sottolineare, che così com’è concepita, l’autonomia differenziata non fa altro che dare attuazione all’art. 116 della Costituzione Italiana.
Questa infatti prevede già la possibilità per le Regioni, che la vorranno applicare, di amministrare autonomamente settori strategici come sanità, istruzione e infrastrutture garantendo una gestione più vicina al territorio e alle sue specificità, con conseguente miglioramento dei servizi offerti ai cittadini. Questo non solo risponderà meglio ai bisogni della popolazione, ma stimolerà anche la crescita economica locale.
Nello specifico è bene ricordare che già 14 Regioni su 15 a statuto ordinario hanno inteso intraprendere iniziative formali per richiedere ulteriori condizioni di autonomia su determinate materie.
Ad eccezione dell’Abruzzo, che è in fase di valutazione, tutte le altre Regioni, sia a guida centrodestra che centrosinistra, si sono espresse con atti ufficiali in favore dell’Autonomia Differenziata.
L’ Obiettivo è anche quello di sensibilizzare le Regioni ad una maggiore conoscenza delle proprie potenzialità e al fine di fare scelte più accorte sulla gestione delle risorse innescando un processo virtuoso di responsabilizzazione degli amministratori.
Inoltre la procedura di attivazione dell’autonomia differenziata non è automatica; pertanto, la regione Calabria, come tutte le altre regioni, potrà scegliere liberamente se avere maggiori autonomie in alcuni importanti settori o lasciare tali poteri allo Stato Centrale.
Altro aspetto importante sono i servizi garantiti dallo Stato che definiscono i costi e fabbisogni standard riferiti ai Lep – ovvero ai livello essenziali di prestazioni- questo proprio a tutela dei cittadini di ogni singola Regione.
E bene ricordare inoltre, che questa riforma che oggi viene definita “scellerata”, nel corso degli anni è stata promossa convintamente anche dalla sinistra prima nel 2018 e dopo nel 2001 addirittura con la riforma del Titolo V.
In conclusione, invitiamo parte della politica prima a far pace con se stessa e magari a trovare una sintesi comune con la linea nazionale del proprio partito; ai cittadini calabresi li esortiamo invece a guardare a questa riforma non con timore, ma con la consapevolezza e la fiducia nelle proprie capacità e nella possibilità di costruire un futuro migliore per la nostra terra.
I consiglieri Comunali Lega Comune di Lamezia Terme.
Antonietta D’Amico
Antonio Mastroianni