Legge delega sul sostegno: no dei “Partigiani della scuola pubblica”
3 min di letturaI “Partigiani della scuola pubblica” e la “Rete dei 60 movimenti per il sostegno” (composta da associazioni per la disabilità, famiglie, comitati di genitori, gruppi docenti, gruppi operatori e professionisti), dopo aver preso nota della delega sul sostegno consistente nello “Schema di Decreto Legislativo recante norme per la promozione dell’inclusione scolastica degli studenti con disabilità” chiedono che essa sia immediatamente ritirata o, in subordine, totalmente emendata affinché sia tutelato il diritto all’istruzione degli alunni con disabilità.
Pertanto la rete annuncia la sua adesione allo sciopero del 17 marzo indetto dai sindacati di base (Cobas, Unicobas e Usb) per contrastare le leggi delega. La certezza di avere una risposta concreta ai problemi scolastici da chi vive la disabilità quotidianamente ha indotto 60 movimenti, tra associazioni e comitati di diverse categorie, a riunirsi Palermo il 28 e 29 gennaio prossimo per elaborare un documento comune con cui chiedere gli emendamenti della nuova riforma di sostegno.
Per il 24 febbraio la rete ha anche organizzato a Roma un seminario di formazione al quale è stata invitata la ministra. «Noi respingiamo l’idea di scelte calate dall’alto e miriamo alla condivisione di decisioni che riguardano centinaia di migliaia di persone» affermano i “Partigiani della scuola pubblica” per i quali «le deleghe previste dalla 107 sono effettivamente illegittime e violano le regole costituzionali perché sono deleghe in bianco senza una puntuale determinazione dei principi e dei criteri direttivi».
Quindi i “Partigiani” esaminano i punti critici della legge sul sostegno tra cui quello relativo all’assegnazione delle ore di sostegno agli studenti che, secondo il testo riformulato, dovrebbero essere decise dai Git ( gruppi di inclusione territoriale) formati da dirigenti tecnici, presidi e docenti e istituiti in ogni ambito. I Git dovrebbero anche decidere per i disturbi specifici d’apprendimento. E ancora, tra le criticità si impone quella riguardante le famiglie che , per ottenere la disabilità certificata, dovranno fare domanda all’Inps e poi spetterà ad una commissione verificare il disagio per effettuare la valutazione funzionale.
Il Pdf (Piano dinamico funzionale) scompare e il Pei (Piano educativo individualizzato) diventa di competenza esclusiva della scuola e agli operatori socio sanitari è attribuito solo un ruolo di collaborazione simile a quello dei genitori.
« La sanità – chiariscono i “Partigiani” – è coinvolta fino alla valutazione diagnostico-funzionale , poi cessa ogni funzione e responsabilità. Insomma – proseguono i “Partigiani” – il ddl cancella di fatto i diritti fondamentali così come previsti dalla legge quadro 104 del 1992 ». Oltre a ciò questa delega indebolisce la stessa legge 104 / 1992 ledendo i diritti e la dignità degli studenti, delle loro famiglie e dei docenti di sostegno che per anni si sono formati per questo lavoro e sono gli unici specializzati in questo settore.
Lina Latelli Nucifero