Lettera aperta ai presidenti del Consiglio e della commissione sanità di Lamezia
4 min di letturaRiceviamo e pubblichiamo una lettera aperta da parte di alcune associazioni del lametino rivolta ai presidenti del Consiglio Comunale di Lamezia Terme e della Commissione Ambiente e Sanità del Comune di Lamezia
Di seguito la missiva:
Con l’accorta e concreta regia del suo Presidente la commissione ambiente e sanità ha varato un documento unitario sulla sanità ospedaliera e territoriale del lametino, che analizza e fotografa le criticità, ma anche le enormi potenzialità delle nostre strutture sanitarie.
Il documento, poi approvato all’unanimità dal consiglio comunale alla presenza dei rappresentanti istituzionali nel consiglio regionale e nel parlamento nazionale, è un atto di particolare importanza, perché fa da riscontro agli esiti della riunione dei Sindaci del Distretto sanitario lametino convocata dal Sindaco di Lamezia. In entrambi i casi, infatti, il punto nodale delle richieste che si sono levate dal territorio lametino è quello dell’integrazione del nostro ospedale nell’azienda unica ospedaliero-universitaria che nascerà a partire dalla fusione dell’ospedale Pugliese-Ciaccio e del policlinico Mater Domini.
Come ben sapete, alla fine della passata consiliatura il Consiglio Regionale aveva approvato, di fatto all’unanimità, una legge che già prevedeva tale integrazione. Ma con la scusa che quella legge era stata impugnata dal Governo (sostanzialmente per la mancanza di previa concertazione con il Commissario Straordinario al Piano di rientro sanitario calabrese e, solo marginalmente ed ictu oculi forzatamente, anche per la prevista integrazione del nostro ospedale) l’attuale Consiglio Regionale, con un colpo di mano regolamentare del suo Presidente, aveva provveduto a far approvare una norma che cancella da quella legge solo la parte che prevedeva l’integrazione dell’ospedale di Lamezia nella nuova azienda unica.
La risposta unitaria che è stata data dal Consiglio Comunale ha, quindi, il valore di confermare insieme a quella data dai Sindaci del comprensorio che questo territorio non ci sta a veder pian piano cancellare, dopo quello di Soveria Mannelli, anche il ruolo fondamentale che l’ospedale di Lamezia ha svolto in passato e tuttora svolge non solo per la salute dei lametini, ma anche per quella di tanti altri calabresi.
Noi, però, crediamo che il compito del Consiglio Comunale e della Commissione Ambiente e Sanità non sia cessato. Bisognerebbe anzi, a nostro giudizio, impegnarsi a portare l’attività intrapresa davanti a tutte quelle istituzioni che hanno ed avranno a che fare con la programmazione sanitaria calabrese e della sua area centrale in particolare.
Vi invitiamo quindi a portare la questione innanzitutto all’attenzione di quella terza commissione del Consiglio Regionale, che nella passata consiliatura svolse un ruolo determinante nel varo della legge poi impugnata dal Governo, sentendo le categorie sociali, i territori e le loro rappresentanze associative e alla fine convincendosi, e convincendo l’intero Consiglio, della bontà programmatoria e della necessità economico-sociale di includere il nostro ospedale nel processo di costruzione della azienda unica Ospedaliero-universitaria. Quella terza commissione e poi il Consiglio Regionale dovranno infatti avere comunque l’ultima parola all’esito della concertazione istituzionale.
Insieme a questa iniziativa vi invitiamo anche a promuoverne altre sia verso la Commissione Straordinaria che amministra l’ASP di cui fa parte il nostro ospedale, sia verso il Commissario Cotticelli, sia verso l’Università Magna Grecia.
Verso gli ultimi due, perché faranno parte del tavolo istituzionale che il Ministro della Salute ha deciso di convocare, mentre verso la prima, perché, come ha già fatto in passato per settori o reparti del nostro ospedale che erano trasmigrati temporaneamente al Pugliese e dovevano poi essere integrati nell’istituenda azienda unica, dovrà dare il suo assenso ed il suo contributo operativo alla integrazione dell’intero nostro ospedale.
Ma l’occasione andrebbe colta anche per avanzare alla Commissione Straordinaria dell’ASP la richiesta di far conoscere finalmente quanta parte dei finanziamenti annuali che vengono erogati dalla Regione, e che finora sono rimasti costanti se non aumentati, vengono effettivamente impegnati nella sanità lametina, per capire che i continui ridimensionamenti in questi anni di reparti, funzioni, personale medico e tecnico nel nostro ospedale e le criticità, che oggi vengono da tutti evidenziate, non sono frutto di riduzione del budget assegnato all’ASP, ma di precise scelte e volontà politiche di impoverimento della nostra sanità e di trasferimento della spesa in altre parti del territorio ASP.
Il tutto, nella nostra visione, dovrebbe servire, insieme ad altra iniziativa che proporremo al Sindaco, a far conquistare ad una rappresentanza dei Sindaci del Distretto sanitario Lametino un indispensabile posto al tavolo istituzionale che convocherà il Ministro della Salute.
Non sfugge, infatti, ad alcuno, e soprattutto non sfugge ai nemici della sanità lametina, che, escludendo da quel tavolo la città ed il suo comprensorio, verrebbe certificata la fine (lenta e inesorabile) di ogni ambizione di qualità della sanità lametina.
Comitato Salviamo la Sanita’ del Lametino
Tribunale per i Diritti del Malato
Osservatorio Sociale San Nicola
Comitato Malati Cronici
Comitato 4 Gennaio