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Lettera aperta di Carlo Tansi ai calabresi

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carlo tansi

Care Calabresi e cari Calabresi, voglio rivolgere, con tutte le mie forze, un appello a chi, come me, ama la Calabria

Comunicato Stampa

Sono nato il 22 luglio del 1962, esattamente 59 anni fa. Sono laureato in Scienze Geologiche presso la nostra prestigiosa Università della Calabria dove, per 13 anni, ho anche avuto il piacere e l’onore di insegnare. Dal ‘94 sono ricercatore presso il Consiglio Nazionale delle Ricerche, nell’ambito delle cui attività sono stato responsabile scientifico di vari progetti di ricerca nazionali e internazionali. Sono autore di oltre 100 pubblicazioni scientifiche, molte delle quali internazionali, e vincitore di numerosi premi.

Tra il 2015 e il 2018 ho diretto Protezione Civile della Calabria da cui sono stato forzatamente, anticipatamente e ingiustamente rimosso per aver toccato gli interessi del sistema politico-mafioso che opprime la nostra regione. Ho denunciato il malaffare che regnava sovrano, facendo arrestare chi l’aveva saccheggiata per decenni e ho trasformato la Prociv in struttura efficiente, innovativa e in modello virtuoso – a livello nazionale – preso come riferimento da molte regioni d’Italia, elogiato dalle TV nazionali e premiato in Italia e all’estero. Se volete saperne di più sul mio conto potete consultare il sito www.carlotansipresidente.it , dove troverete informazioni documentate.

La mia ingiusta esclusione ha acceso l’indignazione di decine di migliaia di persone che con una petizione hanno chiesto a gran voce un mio impegno in politica, io che non avevo mai fatto politica in vita mia. Ed eccomi candidato, con Tesoro Calabria, a presidente della Regione alle elezioni del gennaio 2020 che si sono rivelate un successo: 60.000 voti liberi di calabresi appassionati al nostro progetto civico, senza finanziatori e senza attaccare un solo manifesto. Successo confermato nell’ottobre 2020 con l’elezione a Crotone del nostro sindaco Enzo Voce. In questo periodo ho vissuto una fase drammatica della mia vita, coincisa in gran parte con il lockdown, a causa di seri motivi di salute che mi avevano portato a ritirarmi dalla scena politica. Problemi definitivamente risolti grazie un delicato e risolutivo intervento chirurgico a cui sono stato sottoposto al Gemelli di Roma, ironia della sorte, nello stesso giorno (15 ottobre) in cui scompariva la cara Jole Santelli.

Sull’onda di questi successi, e superati completamente i miei problemi di salute, ho deciso di candidarmi anche alle prossime regionali che si terranno nel prossimo mese di ottobre, sostenuto da un gruppo di candidati della società civile; gente perbene, competente e innamorata della Calabria.

Per inesperienza politica, lo scorso febbraio, accecato da una stima mal riposta, basata su sbiaditi e ingannevoli suoi trascorsi in Calabria, mi sono lasciato sedurre dalla mirabolante proposta politica del sindaco di Napoli al quale – dopo aver fatto un passo indietro nella candidatura alla presidenza della regione, come da lui richiesto – lo scorso febbraio avevo consegnato il frutto del lavoro di due anni di impegno e sacrificio che avevano portato dalla parte di Tesoro Calabria 60.000 voti liberi. Con una stretta di mano e con tanto entusiasmo da parte mia, avevamo preso impegni reciproci che il politico napoletano ha completamente disatteso portandomi, nel giugno scorso, a rompere l’alleanza. Ancora credo alla stretta di mano, come si fa tra persone perbene. Solo dopo, a mente lucida, ho compreso che il politico napoletano mirava soltanto a sue mire personali e che voleva attuare nei miei confronti una lucida operazione, figlia della più misera politica: “vampirizzare” Tesoro Calabria cercando di sottrarre, con furbizia e arroganza, lo scrigno di ricchezze umane che avevo messo insieme. Politico napoletano che dovrebbe essere riconoscente nei miei confronti anche per avergli evitato una figuraccia, ponendo il veto invalicabile, nel periodo in cui eravamo in coalizione, alla candidatura di un sindaco di un comune dell’alto ionio cosentino, da lui insistentemente proposta, arrestato di recente per gravi reati.

E dopo il provvidenziale allontanamento che ha sventato il criminale progetto del politico napoletano, appena tornato in pista fuori dalla coalizione, sono stato sottoposto a una raffica di attacchi incrociati di media calabresi nei libri-paga dei politici calabresi e della ndrangheta. Un’infinità di calunnie e falsità, inventate di sana pianta persino contro le persone a me più care, che avevano un solo scopo: distruggere, annullare e neutralizzare chi rappresentava una dolorosissima spina nel fianco per la casta. In un primo tempo questi attacchi mi hanno fatto molto male e mi avevano provocato un profondo senso di frustrazione, perché screditavano con violenza inaudita la mia persona e danneggiavano fortemente una reputazione che mi ero costruito con sacrifici in 59 anni di vita. Volevo abbandonare tutto. Ma poi la mia caparbietà, la mia forza di volontà e l’amore per la mia terra mi hanno portato a rialzarmi, e a tornare a lottare, più forte e motivato che mai, per portare ancora una volta i tanti calabresi che avevano creduto nel progetto di Tesoro Calabria dalla nostra parte, o meglio #dallagiustaparte, come recita lo slogan che ho scelto per la mia campagna elettorale.

E in questo frangente, come per incanto, ecco spuntare la candidatura alla guida della regione della mia collega ricercatrice Amalia Bruni, direttrice del Centro regionale di Neurogenetica di Lamezia Terme. Amalia per me rappresenta da sempre un mito, una fuoriclasse. Già allieva di Rita Levi Montalcini, è una scienziata conosciuta e stimata nell’ambiente scientifico internazionale, in particolare per aver scoperto, alla guida di un team scientifico d’eccellenza, una glicoproteina – la “nicastrina” – che determina i meccanismi patogenetici della demenza precoce nell’Alzheimer. Scoperta che l’ha resa famosa in tutto il mondo. Ma Amalia è soprattutto conosciuta per l’umanità e la dedizione con cui si relaziona con i suoi pazienti.

Una donna di assoluto valore che ha dimostrato di essere anche una manager preparata e capace di gestire processi amministrativi complessi riuscendo, contro ogni tentativo di chiusura del suo Centro attuato dalle ultime giunte regionali in carica e tra mille difficoltà economiche, a garantirne la sopravvivenza. Amalia Bruni, libera da legami ideologici, è una scienziata in grado di fornire, con competenza e lungimiranza, qualificate indicazioni programmatiche non solo utili al rilancio della Sanità regionale, ma anche per un impiego oculato delle ingenti risorse finanziarie che saranno destinate alla Calabria attraverso il Recovery Fund.

Ma da rompiscatole inguaribile quale sono, prima di manifestare apertamente il mio appoggio ad Amalia, ho voluto incontrarla di persona per chiederle garanzie sulla reale volontà di cambiamento della coalizione da lei capeggiata, puntando dritto al nodo principale: le candidature dei consiglieri regionali. Lei mi ha dato ampie rassicurazioni in merito, rassicurandomi che tutto questo sarà garantito da un “codice etico”, sul quale lavoreremo tutti insieme, in cui sono scritte alcune rigide regole, tra cui la necessità di “non consentire di candidarsi al consiglio regionale a chi ha più di due mandati” e a chi ha determinati problemi di ordine giudiziario. Codice etico sul quale ho iniziato a lavorare sin da subito.
Ecco i motivi per cui Tesoro Calabria e le liste collegate, in piena armonia con i principi del movimento, hanno scelto Amalia Bruni presidente, per opporla – depurando il fronte progressista dalle scorie del passato e rendendolo, così, credibile- all’insopportabile proposta del centro-destra che vede all’orizzonte, per i prossimi cinque anni, un parterre di “tutto rispetto” con Occhiuto, Spirlì, Gentile & company pronti all’assalto alla diligenza in vista dell’arrivo della pioggia di miliardi del Recovery Fund.

Fatte queste doverose premesse e precisazioni, mi rivolgo a VOI, stragrande maggioranza dei calabresi, che non votate più perché “i politici sono tutti uguali”. Alla guida della Protezione Civile ho dimostrato con i fatti che in Calabria cambiare si può, persino nell’istituzione più disorganizzata e corrotta della Regione. Come ho cambiato la Protezione Civile insieme cambieremo la Calabria. Alle prossime elezioni regionali uniti vinceremo e libereremo la nostra Terra dal potere politico-mafioso. Riscriveremo la sua storia della Calabria sottraendo la pioggia di miliardi del Recovery Fund dalle grinfie dei politici avvoltoi che aspettano l’assalto alla diligenza e portando in superficie i nostri tesori nascosti. Valorizzeremo quelle immense risorse che politici ignoranti e corrotti – per tenerci sotto scacco – hanno tenuto sepolte: la bellezza infinita dei paesaggi, il mare, le montagne, il clima, le acque termali e minerali, la fertilità delle nostre terre, la nostra storia infinita custodita dall’immenso patrimonio artistico e archeologico. E così creeremo ricchezza, lavoro e prosperità per i nostri figli, bloccando la fuga di braccia e cervelli. E’ questo l’ideale del nostro movimento civico Tesoro Calabria e del nostro simbolo: uno scrigno abbandonato in fondo al mare con dentro la Calabria e un’alba che rappresenta la speranza di rinascita per le nuove generazioni. Scrigno che noi calabresi perbene dobbiamo tutti insieme portare in superficie.

Non abbiamo padroni, siamo DONNE E UOMINI LIBERI, ascolteremo solo VOI e daremo conto solo a VOI del nostro operato. Quando con il vostro consenso governeremo la Regione, inondate in quel grigio palazzone di Germaneto e coloratelo con le vostre idee, i vostri progetti e i vostri sogni. Vi ascolteremo e vedremo insieme come realizzarli.

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