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Lettera aperta dell’On. Fittante sul caso Sacal

6 min di lettura
Costantino Fittante - LameziaTerme.it

Costantino Fittante

Inoltriamo le considerazioni dell’On. Fittante sulla questione Sacal

Lettera aperta ai consiglieri comunali, al Sindaco e ai membri della giunta di Lamezia Terme

Ho riflettuto molto sull’opportunità di sottoporvi alcune mie considerazioni sulla vicenda che interessa la Sacal.

In questi ultimi mesi  sono stati espressi da esponenti politici entusiasmi per la composizione del nuovo cda, subito smentiti dagli stessi a seguito delle prime decisioni di quest’organo di governo dell’Aeroporto; si sono attribuiti meriti al Presidente della Giunta Regionale per avere scelto di affidare la presidenza della società al dott. De Felice; sono venute alla luce le diverse linee strategiche tra le due componenti societarie (quella pubblica e la privata); si è avuta notizia, anche attraverso interviste giornalistiche, dell’avvenuto affidamento alla Sacal degli aeroporti di  Reggio Calabria e Crotone; abbiamo avuto l’opportunità di leggere il lungo articolo del direttore del “Corriere della Calabria” sui grandi investimenti previsti per il sistema aeroportuale calabrese e anche dei grandi progetti della Regione sulla mobilità che interessano anche l’area lametina (lo spostamento dello snodo ferroviario di Lamezia Centrale nel sedime dell’aeroporto) e cosi via.

Tutte buone ed entusiasmanti notizie e rappresentazioni. Secondo le informazioni di stampa e le narrazioni dei “tifosi politici del Presidente della Giunta Regionale”, finalmente si passerebbe da una situazione di stasi generale del nostro territorio, dall’attività e dall’immagine compromessa dell’importante scalo per la gestione allegra stroncata dall’intervento della magistratura inquirente, a notevoli investimenti per infrastrutture e ad una amministrazione della Sacal efficiente e trasparente.

Avendo davanti questo quadro, la prima considerazione che mi è venuta spontanea è la seguente: ma il maggiore azionista pubblico della Sacal, cioè il Comune di Lamezia Terme, ne sa qualcosa di tutto questo? Soprattutto è stato dettagliatamente informato di cosa significa “l’affidamento” alla Sacal dei due aeroporti e delle ricadute che si produrranno, in positivo e/o negativo, sul bilancio specifico dell’aeroporto di Lamezia?

Riflettendo e ragionando sui pochi dati disponibili, sono pervenuto alla convinzione che l’attuale gestione della Sacal si muove lungo un percorso che surrettiziamente avrà come sbocco la gestione unificata dei tre aeroporti. Cioè di fatto alla società unica.

Dico subito che personalmente non ho nulla contro la società unica. Tutt’altro. L’ho ipotizzata nel lontano 1989 in occasione del convegno organizzato del PCI sul tema “Il trasporto aereo, il suo sviluppo” svoltosi nella sala convegni dell’aeroporto di Lamezia Terme e del quale sono stato relatore (vedi il mio libro “L’Area Critica – Un territorio – Una strategia”). Ma tale soluzione non può avvenire surrettiziamente.

La Sacal è nata dalle ceneri del Consorzio per l’aeroporto costituito negli anni ’60 ad opera degli Enti Locali (i Comuni di Sant’Eufemia, Nicastro, Sambiase, la Provincia di Catanzaro, soprattutto) ed ha come finalità la gestione dello scalo di Lamezia Terme. Gli altri Enti pubblici (Camera di Commercio di Catanzaro) e Enti privati o i singoli investitori, hanno aderito al Consorzio prima e confermato l’adesione alla Sacal poi, sulla base dello Statuto vigente che non configura questa Società come soggetto di gestione unica degli altri due aeroporti calabresi.

Credo che tutti si debba avere l’onestà intellettuale di dichiarare, alla luce del sole, a quali obiettivi sottendono le manovre che si vanno attuando giorno dopo giorno nel silenzio assordante degli azionisti istituzionali e l’agitarsi dell’unico socio privato con consistente pacchetto azionario. Ciò perché si possa aprire un confronto e pervenire ad una scelta condivisa con il coinvolgimento degli Enti Locali delle altre due province sede degli scali affidati in gestione alla Sacal, di altri Enti pubblici e privati e di singoli investitori.

Altrimenti è molto comodo, ad esempio per gli Enti pubblici delle Provincie di Reggio Calabria (pardon… per la Città Metropolitana!!!!) e di Crotone godere della affidabilità e della gestione Sacal dei due aeroporti senza rischiare nulla.

Mi permetto di suggerire, con il massimo rispetto per i vostri autonomi ruoli, che su questo importante aspetto si debba concentrare l’annunciato dibattito in Consiglio Comunale, acquisendo tutte, ma proprio tutte, e dettagliate informazioni su ciò che si muove attorno alla Sacal e agli altri aeroporti:

  • Le condizioni di bilancio dei tre aeroporti;
  • I crediti e i debiti in essere;
  • Le situazioni patrimoniali;
  • Il numero dei dipendenti e le loro qualifiche;
  • La consistenza delle strutture degli scali;
  • I contenuti e i termini delle convenzioni di affidamento degli aeroporti di Reggio e Crotone alla Sacal;
  • Gli atti relativi alle prime decisioni del Presidente e del cda della Sacal;
  • Il quadro progettuale ed economico della costruenda nuova aerostazione;
  • Ecc.

Credo, inoltre, che si debba ufficialmente e formalmente ribadire come Consiglio Comunale, che fino a quando non si costituirà la nuova società unica, se è a questo che si intende pervenire, i bilanci economici dei tre scali devono rimanere separati e distinti. E ciò perché sarebbe assurdo istituire un bilancio “calderone” unico nel quale far confluire entrate e costi di gestione dei tre scali, con il possibile esito di avere la parte relativa allo scalo di Lamezia Terme con un attivo e le parti dei due altri aeroporti con perdite di esercizio. Una situazione che penalizzerebbe lo scalo di Lamezia mentre resterebbero al riparo gli Enti Locali e gli altri soggetti della Città Metropolitana di Reggio e della Provincia di Crotone che, non facendo parte degli azionisti della Sacal, non rischierebbero nulla sul piano finanziario.

Concordo con chi sostiene che lo scalo di Lamezia Terme non è del Comune, ma è l’infrastruttura più importante per il trasporto aereo della Calabria e che quindi bisogna superare l’opinione che la “Sacal non deve mettere naso fuori da Lamezia”. E’ stata da sempre la mia posizione e in più occasioni ho polemizzato con quanti, anche esponenti della mia parte politica sostenevano che il vertice della Sacal dovesse essere affidato ad un lametino. Una sorta di scelta basata sul certificato di nascita e non sulla capacità, esperienza, professionalità manageriale.

Con questo respiro ritengo bisogna guardare alle problematiche del sistema aeroportuale calabrese, perché è condizione per dimostrarsi “classe dirigente” di oggi.

Un’ultima segnalazione.

Sia il Presidente della Giunta Regionale che alcuni commentatori politici locali, parlano spesso del progetto relativo allo spostamento del ferroviario di Lamezia Terme Centrale nel sedime dell’aeroporto e della realizzazione del collegamento ferroviario rapido Catanzaro aeroporto. Secondo filtra dagli ambienti della Regione, questo progetto sarebbe già pronto e sarà reso pubblico antro ottobre.

E’ indispensabile che il Comune acquisisca non le dichiarazioni, ma gli elaborati di questi due progetti. Perché c’è da capire da subito:

  • Che significa spostamento del nodo ferroviario? Si tratta del collegamento ferroviario dell’attuale stazione di Lamezia Terme Centrale con l’aeroporto o d’altro?
  • Che significa collegamento rapido Catanzaro aeroporto? L’abbandono della tratta esistente che collega Nicastro e Sambiase alla stazione centrale e la costruzione del ramo Settingiano Lamezia Centrale a ridosso dell’argine destro dell’Amato? Un’ipotesi che ritorna e, giustamente, sempre dal Consiglio Comunale di Lamezia Terme.

Vi ringrazio dell’attenzione e vi auguro buon lavoro. Spero di potere conoscere le vostre valutazioni su quanto mi sono sforzato di esprimere e, soprattutto, di apprendere le decisioni che sulle problematiche illustrate il Consiglio Comunale assumerà.

Distinti saluti,

On. Costantino Fittante

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