I 50 anni di Lamezia Terme, lettera aperta contro l’operato del TG Calabria
3 min di letturaBasilio Perugini (Comitato 4 gennaio): “La città reagisce con senso civico alla morsa della criminalità regionale e il TG Calabria recita il requiem con servizi di repertorio”.
Comunicato Stampa
Lettera aperta di Basilio Perugini, Presidente del Comitato 4 gennaio 2018 al direttore del TG Calabria, Vincenzo Morgante.
La ragione? L’atteggiamento del TG Calabria che, in occasione delle celebrazioni per il Cinquantenario della nascita di Lamezia Terme, ha trasmesso servizi di repertorio, già diffusi nelle settimane precedenti, senza la benché minima preoccupazione di rappresentare la Lamezia e la Calabria che reagisce ad un fenomeno devastante, quale quello dei condizionamenti quotidianamente delle ‘ndrine che operano peraltro sull’intero territorio regionale.
“Il 4 gennaio abbiamo lanciato la prima giornata per il Cinquantenario, con un calendario di eventi ricco che si è articolato dalla mattina sino alla notte con l’evento clou al Teatro Grandinetti, gremito sino all’inverosimile – ha dichiarato l’Avv. Basilio Perugini – Ecco perché esprimo il più fermo disappunto per il modo incompleto, superficiale e inconsapevolmente orientato, con cui il TG Calabria ha rappresentato l’intera giornata, facendo un torto ai lametini e ai calabresi tutti”.
“Nel corso della giornata il TG Calabria – ha proseguito il presidente Perugini – ha diffuso ben 3 servizi, ma non una immagine o un riferimento costruttivo, civico delle manifestazioni organizzate in città.
Non una troupe sul luogo, né uno straccio di cronista con taccuino e penna. Nulla, solo servizi di repertorio, con il tono della città perduta e non più recuperabile, come se la criminalità fosse un problema della sola città di Lamezia Terme e non un problema dell’intera regione, che dal 1991 ha avuto disciolti per infiltrazione mafiosa ben 98 amministrazioni comunali in tutte e 5 le province (compreso lo scioglimento del Comune di Reggio Calabria, città del nostro attuale ministro dell’Interno)”.
“Al TG Calabria diretto da Morgante occorrerebbe forse ricordare che la criminalità organizzata va dove vi sono interessi economici e invece di rappresentare Lamezia Terme come un luogo di inetti, incapaci di difendersi dalla infiltrazione mafiosa, avrebbe dovuto adottare chiavi di lettura differenti – ha concluso l’avv. Perugini – La reazione civica dei cittadini di Lamezia Terme (quarta città della Calabria, con appena mille abitanti in meno rispetto alla città che ospita la sede RAI) dovrebbe essere presa a esempio, e difesa come tale, per indicare una strada di riscatto.
Sarebbe stato più corretto rispondere con la logica “Siamo tutti lametini”.
Ricordi, il direttore di TG Calabria che opera a nome di un servizio pubblico e in un regime concessorio, sulla base di una Convenzione Stato-RAI.
Tratti con maggior rispettosità le componenti della società calabrese: anche al cronista spetta sferzare la piaga della criminalità, ma occorrono chiavi di lettura che qui sono proprio mancate, a beneficio di altro che non avremmo voluto vedere”.
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