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Lettera di IdM al Presidente Occhiuto su Calabria verde

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“Proteggere la bellezza e la particolarità più unica che rara del nostro territorio, dunque, è un dovere morale oltre che materiale”

Comunicato Stampa

Caro Presidente Occhiuto, tante volte abbiamo sentito esaltare le bellezze del nostro territorio regionale, dove si può sciare guardando il mare, tante volte abbiamo avuto riconoscimenti sulle bellezze dei nostri Borghi, delle nostre coste e tante altre caratteristiche peculiari della nostra Regione. Tante volte si è avuta la sensazione di voler far passare queste bellezze come fossero merito nostro, mentre ne siamo solo dei fortunati fruitori, in molti casi del tutto immeritatamente.

La nostra Regione ha tre Parchi Nazionali, con tante aree decretate patrimonio dell’Unesco, riconoscimenti di cui dovremmo essere non solo orgogliosi ma soprattutto custodi gelosi e responsabili nel mantenerle e tramandarle alle future generazioni. Tutto ciò attraverso la cura del territorio, facendo propria la necessità di agire sulla prevenzione tesa ad arginare le sempre più frequenti intemperanze naturali dovute ai cambiamenti climatici e, fenomeni ancor più gravi, oltre che odiosi ed inconcepibili, degli incendi.

Proteggere la bellezza e la particolarità più unica che rara del nostro territorio, dunque, è un dovere morale oltre che materiale.

Questa auspicata necessaria consapevolezza, tra le altre cose, porterebbe benefici economici, occupazionali, turistici, ambientali e, tema molto importante e altrettanto triste, frenerebbe lo spopolamento incessante dei nostri Borghi, soprattutto quelli situati nelle aree interne del nostro territorio, attraverso interventi strutturali e non più una tantum.

La chiave di tutto ciò, passa, a nostro avviso, dallo sblocco del turnover nell’Ente Calabria Verde, forse l’unica “industria” che possediamo e che, dopo le necessarie riforme ed i necessari accorgimenti al sistema generale – in verità già in atto attraverso l’eliminazione dei consorzi di bonifica e la più equa ridistribuzione sul territorio degli operai rimasti – produrrebbe tutti i benefici sopra illustrati.

C’è un dato che dovrebbe farci riflettere, ed è l’età media degli operai rimasti che non consentirà, tra non più di due anni, di avere ancora risorse umane da impegnare nel servizio antincendio, dal momento che il turnover bloccato crea movimenti solo in uscita, con circa 350/400 operai che ogni anno vanno in pensione ed il fisiologico aumento di età tra quelli, sempre di meno, rimasti.

Ci vorrebbe, quindi, un vero atto d’amore verso la nostra terra, manifestato concretamente nel coraggio di intervenire sullo sblocco del turnover in questo comparto, strategico oltre che vitale per tutto il nostro territorio regionale.

Per quanto esposto, ci rivolgiamo, dunque, a lei,  Presidente Occhiuto, certi di incontrare la sua sensibilità sulla questione e l’amore per la nostra Regione e le sue infinite, quanto fragili, bellezze.

Dobbiamo esserne degni e gelosi custodi attraverso una rinnovata sensibilità ed una più coraggiosa volontà politica, fatta di atti concreti e non di sole buone intenzioni.

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