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Liberi di scegliere, la fiction di RaiUno sui figli di ‘ndrangheta

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“Bisogna far capire soprattutto alle nuove generazioni di questo paese che il male ha i giorni contati. Questo tipo di fiction hanno l’obiettivo anche di parlare in maniera non retorica a chi ritiene di essere spacciato che fa in tempo a cambiare direzione.

Ai ragazzi che vivono in famiglie e contesti criminali è tolta la possibilità di scegliere ciò che vogliono essere, vinti dalla predestinazione, ma non è sempre così. Mi ha convinto a girare il fatto che parlasse anche alla mia coscienza”. Alessandro Preziosi è il protagonista di “Liberi di scegliere” diretto da Giacomo Campiotti (Braccialetti Rossi), dove interpreta il giudice del tribunale dei minori di Reggio Calabria Marco Lo Bianco, un film tv in onda su Rai1 in prima serata il 22 gennaio che racconta il sogno di un uomo di legge: strappare i ragazzi alla ‘ndrangheta. Giorno dopo giorno ha visto sedere nella stessa aula di tribunale i figli delle più importanti famiglie mafiose della provincia. E ha capito una cosa: la ‘ndrangheta non si sceglie, si eredita.
Quando incontra Domenico, ultimo componente di una cosca di cui anni prima ha arrestato il fratello, decide che è arrivato il momento di dire basta. Inizia una strada difficile che costringerà tutti ad abbandonare le proprie certezze. Lo Bianco e i suoi assistenti si confronteranno con i codici e i sentimenti di quelle famiglie che hanno considerato sempre e solo come cosche criminali. I più giovani, Domenico e Teresa, impareranno che esiste una famiglia allargata, rappresentata dallo Stato e dalla Comunità civile, pronta ad aiutarti a realizzare un futuro diverso, in cui poter essere, finalmente, liberi di scegliere.


Nel cast Nicole Grimaudo e Carmine Buschini, rispettivamente moglie e figlio di un boss della malavita calabrese, Federica Sabatini, Federica De Cola, Corrado Fortuna, Vincenzo Palazzo e con la partecipazione di Francesco Colella. Il film è scritto e sceneggiato da Monica Zapelli, Sofia Bruschetta, Ivano Fachin, Giovanni Galassi e Tommaso Matano, nel film si racconta la vicenda Marco Lo Bianco, giudice del Tribunale dei minori di Reggio Calabria. Una coproduzione Bibi film tv-Rai Fiction, prodotta da Angelo Barbagallo.

Il tv Movie è ispirato al metodo alternativo di lavoro di Roberto Di Bella,  oggi presidente per il tribunale per i Minorenni di Reggio Calabria. La ‘ndrangheta è un’organizzazione che sopravvive e si autorigenera grazie ad una forte connotazione famigliare. Nella realtà, il Giudice Di Bella – in Liberi di scegliere rappresentato dalla figura di Preziosi (Lo Bianco) ha puntato da 2012 ad un metodo di lavoro che affranca i minori delle famiglie malavitose dal giogo della criminalità.
Preziosi fa notare: “Il giudice di Bella ha dato un grande esempio che, prima di imporla a qualcuno, devi aver centrato tu la scelta. Se nel tuo lavoro sei un professionista determinato, intorno a te avrai un riscontro importante”. Poi ricorda di aver studiato giurisprudenza: “La legge comincia ad essere una verità oggettiva quando è l’individuo a decidere di metterla in pratica”. “Questa è una storia antieroica, ci suggerisce quanto un eroe-non eroe abbia valore nella storia di un Paese quando condiziona la nostra coscienza morale”, sostiene. “La scelta è una cosa che lo Stato deve garantire. Se no, non è Stato”.
A chi domanda come si è calato in questo ruolo, se è più facile da attore interpretare la parte di un buono o di un cattivo replica: “Per me non sono mai né buoni né cattivi. Legittimano una posizione e questa posizione la porta fino alle estreme conseguenze nell’interpretazione. Mi ha aiutato molto riscontrare nel vero giudice il disinteresse totale dal sedurre l’interlocutore”.
Nicole Grimaudo: “Enza è una donna intrappolata in una prigione senza gli strumenti per poter decidere per sé. Quando lo Stato diventa una seconda famiglia e una seconda possibilità, le si apre uno scenario che le rende possibile sognare il futuro dei figli con uno stato d’animo che solo le madri possono capire”.
Carmine Buschini, “Domenico ha avuto la sfortuna di nascere in quella famiglia, senza la possibilità di poter immaginare una vita differente rispetto a quella del padre”. Il produttore Angelo Barbagallo: “È importante che Liberi di scegliere lo vedano tante persone, perché questo film ha e deve avere su di sé un’attenzione molto forte”.

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