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Lidia Vescio (Pd): Sambuco, una storia senza fine

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Lidia Vescio (Pd): Sambuco, una storia senza fine

Era dicembre 2021 quando, insieme ai residenti della zona di Sambiase, segnalavamo la rottura del tubo in via Sac Antonino di Fiore. Una rottura che, ovviamente, causava notevoli disagi ai cittadini della zona di Sambiase

Comunicato Stampa

Già all’epoca, ma anche da molto prima, chiedevamo a gran voce a Sorical, al Comune e alla Regione Calabria di intervenire immediatamente, non a mettere una pezza per sistemare le cose momentaneamente, ma a provvedere al più presto a programmare i lavori di rifacimento dell’acquedotto Sambuco per il tratto in questione.

Purtroppo, l’inerzia degli enti ha portato inesorabilmente all’ennesima rottura della tubatura verificatasi qualche giorno fa. Questa volta però la situazione è più grave del solito. Infatti, non basta più un lavoro frettoloso e superficiale, ma è in corso un intervento sulla condotta che richiede più tempo, più mezzi e più persone.

Cresce la rabbia e l’indignazione non solo per la situazione di disagio che stiamo affrontando in questi giorni, ma perché tutto questo si sarebbe potuto evitare. Sì, magari con un intervento serio e definitivo. Purtroppo, però, nulla è stato fatto, nessuno si è messo a lavorare seriamente per scongiurare ulteriori danni.

Certo, il rifacimento delle intere tubature richiede tempi di riparazione lunghi e costosi, e noi sappiamo bene che in Calabria inerzia e mancanza di fondi regnano sovrane.

Questa situazione va avanti da molto, troppo tempo. Se lo stato delle cose non è mutato, è perché nessuno si è mai impegnato fino in fondo per risolvere le problematiche connesse all’ acquedotto che attraversa Lamezia Terme.

In molti comuni d’Italia sono stati utilizzati sistemi alternativi e innovativi per riparare e rivestire le condotte, senza sostituirle, proprio al fine di evitare interventi costosi e tempi lunghi, come ad esempio relining.

Sono certa che con un po’ di impegno in più, con un lavoro serio e costante, con una programmazione scrupolosa degli interventi, si sarebbe potuto evitare di lasciare a fine luglio una città senz’acqua per tanti giorni, causando disagi, disservizi e danni seri alle abitazioni.

Questo non è un imprevisto, non è un incidente, questa è negligenza!

È noto ormai che la Sorical , dal mese di giugno, è ufficialmente una società pubblica.

Il Presidente della Regione Calabria ci ha assicurato che ora ci sono tutte la condizioni per porre Sorical fuori dalla procedura di liquidazione, e quindi per “riorganizzare la sua mission e costruire una nuova strategia per il futuro”.

Ce lo auguriamo Presidente, perché nel 2022 è assurdo e impensabile che non venga garantito il diritto all’acqua, estensione del diritto alla vita affermato dalla Dichiarazione universale dei diritti umani.

La mala gestio dell’ente responsabile e dell’amministrazione ha portato a disastri e situazioni di disagio ormai insopportabili, cittadini e attività commerciali della zona dovrebbero essere tutti risarciti.

Tutto questo si poteva evitare.

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