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Il Lions Club Lamezia Host in visita a Tiriolo

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Il Lions Club Lamezia Host in visita a Tiriolo

Creare sinergie non sempre è facile ma quando in gioco ci sono temi quali la valorizzazione delle tradizioni, la conoscenza e il far memoria delle proprie radici, la responsabilità di trasferire un’eredità fatta di artigianato, storia, cultura e gastronomia locale, accade che tutto avvenga quasi come magia e dia luogo ad un evento che rappresenterà un tassello importante nel vissuto di quanti, tanti, hanno avuto la gioia di parteciparvi.

E’ questo quanto è accaduto domenica scorsa in occasione dell’incontro “Tiriolo borgo dei due mari tra storia, mito e cibo”.

Evento promosso da Andrea Parisi, presidente del Lions Club Lamezia Host, accolto con grande entusiasmo da Patrizia Costantino e Maria Cristina Mazzei rispettivamente fiduciaria della condotta Slow Food di Catanzaro e di Lamezia Terme e con prontezza ospitato dal sindaco di Tiriolo Domenico Stefano Greco.

Il percorso ha avuto inizio presso il polo museale di Tiriolo dove i partecipanti, guidati da Antonio Critelli, esperto conoscitore della tradizione musicale calabrese, hanno potuto attraversare secoli di storia in un viaggio narrato dagli antichi strumenti musicali, custodi indiscussi di tradizioni e detti popolari. Importante la riflessione sui presidi e i prodotti dell’Arca, di cui spesso non si è neanche a conoscenza, nella quale Alberto Carpino, responsabile regionale dei presidi Slow Food, ha saputo condurre gli ospiti.

Ad aggiungere intensità ed emozione all’incontro la riscoperta e il racconto quasi “cantato” da Tommaso Leone di quelli che erano gli abiti delle donne  “del paese dai panni rossi” e la trasformazione, grazie alle abili mani di Mirella Leone, di una delle partecipanti, da impegnata professionista dei nostri giorni a pacchiana del secolo scorso.

Condivisione, allegria, sentimenti di appartenenza ad una storia e a tradizioni che rischiano di scomparire e che richiedono di essere presidiate.

Il tutto reso ancor più vivo dai suoni desueti, generati dalla zampogna, dal piffero, dalla lira e dal più noto tamburello. Dopo una breve passeggiata tra le viuzze del centro storico e la visita al laboratorio di liuteria e scultura del legno, si è svolto il tradizionale “pranzo della domenica” presso il ristoranteDue Mari”.

Le pietanze, studiate in collaborazione con Slow Food per riproporre sapori oggigiorno quasi dimenticati e abbinate ai vini della giovane cantina Dell’Aera, hanno consentito ai partecipanti di rivivere anche attraverso l’esperienza gastronomica la tradizione e l’antica genuinità. La magia di guardare nelle stessa direzione.

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