Liotta (PSI): “I vaccini, ennesima causa di diseguaglianza e disparità di trattamento”
2 min di letturaMilena Liotta, Commissaria PSI Lametino, si espone riguardo alle problematiche concernenti la campagna vaccinale in Calabria
Comunicato stampa
I vaccini avrebbero dovuto rappresentare la luce in fondo al tunnel, invece, in una Regione come la nostra, rischiano di diventare l’ennesima causa di diseguaglianza e disparità di trattamento, innescando la solita lotta impari tra soggetti deboli ed Enti che non fanno il loro dovere.
È veramente vergognoso dover prendere carta e penna e denunciare pubblicamente la lesione del sacrosanto diritto alla salute, soprattutto all’indomani del terribile periodo che, a causa della gravissima situazione sanitaria, ha visto la morte di tantissimi nostri connazionali.
Non immaginavo che si dovesse assistere ancora una volta alle inefficienze e ai ritardi della nostra Regione nella somministrazione dei vaccini.
Una Regione perennemente impreparata e inadeguata.
Condivido appieno la denuncia fatta da Francesco Grandinetti, in merito alla vicenda della somministrazione parziale dei vaccini agli over 80 e alle categorie più fragili. La responsabilità della Regione è nella sua totale disorganizzazione sul piano sanitario, tant’e’ che ha autorizzato solo alcuni settori della medicina territoriale-opportunamente organizzati- all’erogazione dei vaccini e non ha esteso, attraverso l’individuazione dei locali e il rilascio delle necessarie credenziali, la possibilità di somministrazione da parte di tutti i medici di base.
Inoltre il PSI aderisce sin da subito al comitato che l’ing. Grandinetti intende costituire a difesa dei più deboli, per raggiungere al più presto una somministrazione di massa dei vaccini, agli anziani e alle categorie più fragili. Faccio appello agli organi competenti perché provvedano celermente a individuare locali attrezzati per consentire a tutti i medici di famiglia, compresi quelli non aderenti alle UCCP, che si sono dichiarati disponibili ad effettuare i vaccini agli anziani loro assistiti, nel più breve tempo possibile e all’Asp di fornire le necessarie credenziali.
Oggi bisogna prendere atto che non è bastata una pandemia di portata mondiale a modificare l’atteggiamento della classe politica calabrese.
Lotterò fino in fondo affinché non si esaurisca la speranza di tantissimi cittadini calabresi che chiedono semplicemente il riconoscimento e la tutela dei loro più elementari diritti.