Lo scrittore Domenico Dara approda in Germania, l’intervista
4 min di letturaLo scrittore Domenico Dara approda in Germania con la traduzione tedesca del suo romanzo Breve trattato sulle coincidenze. L’intervista di Antonio Pagliuso.
Der Postbote von Girifalco: questo è il titolo in lingua tedesca di Breve trattato sulle coincidenze. Il romanzo di Domenico Dara, edito nel 2014 da Nutrimenti, è infatti in via di pubblicazione in Germania per la casa editrice Kiepenheuer & Witsch.
Lo scrittore di Girifalco ci ha concesso una breve intervista nella quale esprime la sua contentezza per l’approdo sul mercato tedesco.
Domenico Dara, vincitore del Premio Corrado Alvaro 2015, sezione Opera prima, del Premio Città di Como 2015, sezione Esordienti, e del Premio Stresa 2017, giusto per citare alcuni dei riconoscimenti da lei ricevuti grazie alle parole dei suoi due romanzi: Breve trattato sulle coincidenze e Appunti di meccanica celeste.
Ora un suo libro valica i confini italiani con la traduzione in tedesco di Breve trattato sulle coincidenze.
Der Postbote von Girifalco, letteralmente “Il postino di Girifalco”, è il titolo che la casa editrice tedesca Kiepenheuer & Witsch ha dato alla sua opera. Cosa si prova quando un libro figlio delle tue passioni, dei tuoi sentimenti, riesce a conquistare un altro popolo?
Devo essere sincero: quando ho avuto tra le mani la copia del libro in tedesco, mi sono emozionato. È un’altra conferma che quanto fatto silenziosamente in questi anni ha una sua validità. E poi mi piace l’idea che le storie e i personaggi che hanno costellato la mia infanzia saranno conosciuti da un mondo che loro nemmeno immaginavano.
Non soltanto in Germania con la nuova traduzione in tedesco, Domenico Dara è apprezzato in varie parti del mondo: di recente è stato al LetterEmigranti, una rassegna sulla letteratura calabrese del XXI secolo che è volata in Sudamerica prima all’istituto di italianistica dell’Università Nazionale de La Matanza di Buenos Aires, poi all’ambasciata italiana di Montevideo. Insieme a lei altri importanti scrittori calabresi come Ettore Castagna, Gioacchino Criaco, Olimpio Talarico ed Eugenio Marino.
Avete trovato molto calore oltreoceano? È stata una missione in vista di una traduzione spagnola per il Sudamerica?
Come si sa, la percentuale degli argentini di origine italiana è molto alta per cui la sensazione è stata quella di trovarsi a casa. Si tratta però d’ una casa pericolante, tutti consapevoli della forte instabilità economica e del rischio di default che sembra prossimo.
Lo scopo del nostro viaggio è stato quello di far conoscere non tanto i nostri libri quanto il fermento letterario che da qualche anno sta animando la vita culturale calabrese. Eravamo in cinque ma portavamo il messaggio di tutti.
È stato un primo tentativo di approcciare un continente a noi vicino: ci saranno altri viaggi ai quali parteciperanno altri scrittori che, come noi, hanno a cuore un nuovo modo di raccontare la nostra storia.
Carmine Abate, Gioacchino Criaco, ora anche Domenico Dara: come mai gli scrittori calabresi riscuotono così tanto successo in Germania? Soltanto merito del ricco numero di immigrati alle latitudini di Monaco e Amburgo?
Non penso che sia merito degli immigrati italiani. Ci sono altri paesi in cui ci sono più immigrati italiani eppure i nostri libri non sono ancora tradotti. Detto questo, non so quali possano essere i motivi se non, al di là della forza delle storie che i libri raccontano, il fascino che il Sud Italia, fin dai tempi del Grand Tour, eserciti sui lettori tedeschi.
Ritorniamo al suo romanzo Breve trattato sulle coincidenze, da oggi con un secondo passaporto grazie alla traduzione tedesca di Der Postbote von Girifalco.
Le dinamiche del paesino di Calabria, di Girifalco, possono essere comprese fino in fondo da una realtà diversa come quella tedesca?
Ogni luogo raccontato può diventare il centro del mondo perché le dinamiche umane non hanno coordinate temporali né spaziali. Probabilmente qualche sfumatura potrà perdersi, ma penso che verrà colto il significato profondo della storia.
Ha delle apprensioni circa la traduzione dal suo lessico al tedesco? Teme le differenze di significato che inevitabilmente possono venir fuori dalla traduzione da una lingua all’altra?
Alle difficoltà di ogni traduzione, il mio libro aggiunge quella supplementare del dialetto. Dopo una serie di tentativi, la traduttrice tedesca ha optato per una scelta neutra, facendo ricorso a un tedesco corrente ripulito da ogni venatura vernacolare.
Ritorniamo sul fronte italiano. Può darci delle anticipazioni sul suo prossimo romanzo?
Sarà un romanzo nel segno della rottura ma anche nel segno della continuità. Linguisticamente non ci sarà più il ricorso al dialetto, e la storia non è più ambientata a Girifalco.
Ma è nel segno della continuità l’atmosfera rarefatta della storia e la natura dei personaggi, a partire dal protagonista, Astolfo Malamura, che è al contempo bibliotecario del paese e guardiano del cimitero.
Antonio Pagliuso