Lucano, alternativa a indifferenza e deportazione è l’umanità
3 min di letturaIl corto ‘Riace, mediterraneo’ vince un premio al Reggio Filmfest
Il Reggio FilmFest si chiude con la proclamazione e premiazione dei vincitori del concorso per cortometraggi “Millennial Movie” e di alcuni degli ospiti speciali.
Tra loro il sindaco di Riace ed europarlamentare Mimmo Lucano, invitato al Festival in quanto protagonista del corto scelto dalla giuria del Presidente Vincent Riotta come “miglior cortometraggio – Premio Rhegion”, “Riace, Mediterraneo”.
Il film, di Damiano Bedini, ripercorre, trasformando le immagini in cartoon e in 18 minuti intensi e commoventi, la storia del Sindaco ed europarlamentare, dal racconto, visivamente potente e diretto, del “modello Riace”, simbolo di accoglienza e integrazione, alle sorti giudiziarie di Lucano.
Il quale è appunto presente in sala, a guardare le immagini scorrere sul grande schermo del cinema Aurora di Reggio Calabria seduto in ultima fila, com’è nel suo stile semplice e umile.
Invitato sul palco dalla conduttrice Vicky Catalano e dal Direttore artistico del Festival, Antonio Flamini, le sue parole sono dure come pietre:
«Ringrazio chi mi ha voluto accompagnare in questo viaggio verso l’utopia», esordisce visibilmente emozionato e commosso, per poi soffermarsi brevemente sulla sua vicenda recente: «Gli eventi si sono susseguiti e io sono tornato a essere sindaco Riace», aggiunge, raccogliendo un caloroso applauso.
«Il messaggio nel mio immaginario è questo: io ho voluto raccontare che esiste un’alternativa ai lager libici, alle deportazioni in Albania, alla disumanità. Ho avuto questo ruolo solo perché mi sono trovato sindaco al momento di quel primo sbarco di migranti. È come se gli eventi mi avessero travolto, ma i veri protagonisti sono il senso di accoglienza e la solidarietà che caratterizzano i villaggi dove le case non hanno chiavi e il concetto di proprietà e di egoismo si annullano. E c’è la sensibilità, di fronte a persone in difficoltà, di non girarsi dall’altra parte. E’ questo il messaggio essenziale per contrastare la chiusura delle coscienze», dice ancora, sottolineando che l’apertura verso l’altro non è solo un atto di umanità, ma rappresenta anche una possibilità di sopravvivenza per i piccoli centri, che altrimenti rischiano di scomparire.
Si sofferma poi sulle parole di Wim Wenders, che a Riace girò un film particolarmente toccante, rimanendo incantato e dicendo, successivamente, «La vera utopia non l’ho vista nella caduta del muro di Berlino, ma in quello che è successo in un piccolo villaggio della Calabria chiamato Riace», e così Riace è stato proiettato nel mondo.
E sono proprio altre parole di Wenders a chiudere il corto, che include interviste e interventi di personaggi come Don Ciotti e Roberto Saviano. “Condannare Mimmo Lucano a 13 anni di carcere è tanto scandaloso quanto assurdo. È un grande pacificatore, umanitario e coraggioso. Puoi anche imprigionare tutte le persone di buona volontà, comprese quelle che predicano la compassione e la fraternità. Ora sono pronto a vedere Papa Francesco in manette, non sarebbe meno ridicolo o farsesco”, la frase del regista tedesco impressa sui titoli di coda.
«Wenders mi ha dato speranza e voglia di continuare a lottare», dice ancora il sindaco, annunciando con orgoglio che lo porterà con sé al Parlamento Europeo, affinchè «tutti gli europarlamentari e il mondo intero sappiano che esiste un’alternativa alle deportazioni, agli accordi con i cosiddetti Paesi terzi, ai lager libici e alle stragi come quelle di Cutro o Roccella Ionica. E questa alternativa si chiama umanità».
Altri applausi salutano il Sindaco dal pubblico del Reggio FilmFest, che, realizzato grazie al sostegno di Fondazione Calabria Film Commission, Città Metropolitana di Reggio Calabria e Ministero della Cultura, si conferma, ancora una volta, contenitore di cultura e riflessioni, aiutate dalla forza del cinema e che, grazie al cinema, riescono a proiettarsi ben oltre il grande schermo.