L’unica regola è che non ci sono regole – un libro dal fondatore di Netflix
3 min di letturaHo letto questo libro che definisco una boccata di ossigeno per il mondo aziendale e in modo particolare per il dipartimento delle risorse umane. Si tratta del libro L’unica regola è che non ci sono regole del fondatore di Netflix Reed Hastings e dalla giornalista esperta di cultura aziendale Erin Meyer è stato pubblicato in Italia dalla Garzanti. E’ organizzato intorno ai concetti di “talento” “sincerità” e controllo” proprio come è costruita l’organizzazione Netflix.
La macchina di Netflix può vivere solo quando tutti e tre questi elementi sono a equilibrati poichè dipendono l’uno dall’altro.
In primo luogo, l’organizzazione aumenta la densità dei talenti creando una forza lavoro composta da persone ad alte prestazioni. Quindi introduce la “sincerità” incoraggiando i feedback. Alla fine, rimuove i “controlli” come le politiche di ferie, viaggi e spese.
L’obiettivo è quello di rafforzare la densità dei talenti pagando il top del mercato, aumentare la sincertià enfatizzando la trasparenza organizzativa e riducendo i controlli comprese le approvazioni decisionali.
Quello che ho apprezzato da questo libro scritto a due mani è proprio la doppia narrazione che consiste in due trame parallele fornite da Reed Hastings ed Erin Meyer.
Hastings è la voce pratica per così dire, e svela le condizioni grazie alle quali è stata fondata Netflix nella sua forma attuale.
Erin Meyer invece documenta come ogni dietro gli esempii di Hastings ci sia una teoria (psicologica, sociologica, culturale).
Indubbiamente la formula Netflix funziona per Netflix e non può essere trattata come un modello di istruzioni copia e incolla ma io ritengo l’atteggiamento del “feedback ” una lezione ispiratrice per tutti i team di lavoro. Un pezzo in particolare mi ha colpito: “Non cercare di compiacere i tuoi capi, l’azienda si aspetta che il dipendente dica la sua opinione e ogni persona è responsabile di dire ciò che pensa: ti assumiamo per le tue opinioni. Ogni persona in quella stanza ha la responsabilità di dirmi francamente cosa pensa”.
Inoltre
” Ho capito che una squadra con uno o due giocatori semplicemente nella media riduce le prestazioni di tutti i membri della squadra. Se hai una squadra di cinque dipendenti straordinari e uno nella media, quest’ultimo attirerà l’energia del manager, che avrà meno tempo per i migliori; inoltre ridurrà la qualità delle discussioni di gruppo, abbassando il QI complessivo del team”.
Poche pmi possono permettersi una campagna acquisti con i budget alla Netflix ovviamente ma, questo è un principio a cui possiamo ispirarci.