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Luoghi Cassiodorei: rinvenuti i resti di una domus e di un calidario

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Sopralluogo in località Villa Ceraso. I ritrovamenti fanno ipotizzare la presenza di un importante insediamento. Il presidente Falbo: «A breve nuove interlocuzioni istituzionali»

Una antica domus romana, frammenti di vasi in terracotta e resti di un calidario. Sono questi gli ultimi rinvenimenti individuati nell’ambito della campagna di scavi avviata con il progetto sostenuto dal Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana, con il supporto della diocesi di Catanzaro- Squillace, in un’area ricompresa tra i comuni di Squillace e Stalettì, in provincia di Catanzaro.

Nella giornata di ieri si è svolto un sopralluogo nella zona degli scavi, in località Villa Ceraso, per verificare lo stato di avanzamento delle attività.

Presenti l’arcivescovo metropolita di Catanzaro- Squillace Claudio Maniago, il segretario generale del Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana, Carlo Dell’Osso, insieme ai referenti del progetto, Gabriele Castiglia e Domenico Benoci, e il
presidente della Camera di Commercio di Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia, Pietro Falbo, sin dall’inizio sostenitrice dell’iniziativa.

Il progetto è rivolto alla ricerca e all’individuazione dei luoghi in cui fiorì e si sviluppò la vita e l’attività di Cassiodoro, illustre letterato, storico, filosofo e fondatore di una comunità monastica.

In una prima fase si è proceduto alla mappatura del territorio dell’area compresa tra Squillace e Stalettì, in questi giorni si è entrati nel vivo della campagna di scavi con l’obiettivo di riportare alla luce tracce dei luoghi Cassiodorei.

Durante il sopralluogo è stato riferito del rinvenimento di ulteriori reperti di particolare interesse archeologico quali, appunto, una antica domus romana; un calidario, ovvero un’area facente parte di un sito termale e poi monili e frammenti di vasi in terracotta che fanno ipotizzare la presenza in questi luoghi di un importante insediamento.

Il presidente della Camera di Commercio di Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia d’intesa con la diocesi e con il Pontificio istituto di archeologia cristiana ha convenuto sulla necessità di programmare già nei prossimi giorni ulteriori incontri istituzionali allo scopo di individuare partner disposti a sostenere il progetto.

«Si tratta di una iniziativa meritoria su cui continueremo ad insistere perché ne riconosciamo l’indubbia valenza culturale» ha commentato al termine dei sopralluoghi il presidente dell’ente camerale.

«Ciò che sta emergendo dalla campagna di scavi ci fa ben sperare sulla possibilità di creare un parco archeologico, capace di richiamare gli appassionati del turismo religioso ma più, in generale,
di generare attrattività verso questi luoghi determinando positive ricadute sul territorio sotto il profilo produttivo ed economico».

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