Ma parliamo di Me: le discriminazioni multiple al giorno d’oggi
3 min di letturaCatanzaro, complesso monumentale San Giovanni, in occasione della XVIII Giornata mondiale per l’eliminazione delle discriminazioni razziali, indetta dall’UNAR, il Centro antiviolenza S.O.S. Astarte, promuove un convegno per discutere, insieme a esperti del settore, delle varie forme di violenza
La Presidente Maria Grazia Muri, dopo i saluti di rito, introduce il Prof. Stefano Alcaro, direttore della SAF. Un intervento molto importante è stato quello dell’avvocato Antonello Talerico, Presidente del COA, rimarcando il fatto che “l’avvocatura ha un ruolo fondamentale nella tutela dei diritti” anche quelli soggettivi, precisa, malgrado i cittadini siano informati, “lo Stato non è adeguatamente attrezzato, a tutelare anche in una fase preventiva”.
Si sono succeduti Sebastian Ciancio, il quale ha parlato del “diritto contrattuale antidiscriminatorio italiano nel quadro delle fonti europee” la Professoressa Rossana Caridà, che ha posto l’accento sulle discriminazioni contro le donne nel lavoro e nella disabilità, il Prof. Luigi Mariano Guzzo, “le discriminazioni multiple” poiché, come afferma, “si può essere discriminati in quanto donna, straniera e disabile”.
In collegamento streaming, anche il Pastore della Chiesa Valdese Jens Hansen, che ha affrontato il tema delle discriminazioni basate sul credo religioso.
Poi a Riccardo Cristiano, scrittore e attivista per i diritti civili in Calabria, è toccato spiegare ai presenti la piaga dell’omotransfobia, incentrando il suo intervento sulla cultura della parola, troppo spesso utilizzata in maniera violenta e a sproposito.
Dopo una piccola pausa, nel pomeriggio, sono ripresi i lavori con l’intervento della Dott.ssa Caterina Donato “La discriminazione nello sport” ma anche tra le mura domestiche, dove ad esempio, a causa della pandemia, “molte donne, costrette alla chiusura forzata in casa, si sono ritrovate indifese e faccia a faccia con il loro aguzzino” ecco la necessità di corsi di difesa personale, i quali possono essere un valido deterrente a tutto ciò”.
Subito dopo, l’Avvocato Giampaolo Stanizzi, ha mostrato al pubblico intervenuto un video del noto programma “Le Iene” dove veniva raccontata una storia di mobbing ai danni di una signora che per anni ha lavorato all’INPS.
Da lì, l’avvocato, ha sapientemente dimostrato come, alcuni meccanismi si inceppino, conducendo la vittima ad un vero e proprio girone dantesco, dove solo dei professionisti del settore, armati di cuore e pazienza, possono portare ad una reale “giustizia”.
Sempre sulla stessa tematica, l’editore Marco Marchese, storico radicale, ha ricordato alcuni nomi di personaggi che si sono battuti per combattere il fenomeno, facendo poi un esempio pratico, su come i social, nello specifico Facebook, possano essere utilizzati per trarre informazioni sensibili da usare contro la persona mobbizzata.
E’ stata la volta della Dott.ssa Noemi Vetrano, “la relazioni di aiuto in ottica etnoclinica” un excursus preciso e dettagliato sull’argomento tema della giornata.
Infine, ma non per grado di importanza, la Dott.ssa Fatima Zahri, “la doppia discriminazione vissuta dalle donne straniere” e lì, tra gli esempi pratici di chi viene quotidianamente trattata come una persona da evitare, ha portato la testimonianza di chi, ogni giorno, accompagna anche una semplice casalinga straniera, negli uffici pubblici, fra incomprensioni linguistiche, ma anche di costume, pensiamo all’uso del velo delle donne arabe.
Che dire, un convegno interessante e ricco di spunti da portare con noi nella quotidianità, dove i singoli ma anche le associazioni, fanno la differenza.