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Mai più tragedie come Cutro! Difendiamo la valigia di bambini e bambine

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naufragio cutro

Mai più tragedie come Cutro! Difendiamo la valigia di bambini e bambine

Comunicato Stampa

Lamezia Terme: Comunità Progetto Sud con gli alunni dell’ IC Sant’Eufemia per le iniziative promosse in tutta Italia dalla rete ip ip urrà – Infanzia prima.

La tragedia di Steccato di Cutro ha visto morire 86 persone in mare (accertate ad oggi) a pochi metri dalla riva, tra loro 35 minori  di cui 26 compresi nella fascia d’età tra 0 e 12 anni che probabilmente si potevano salvare. Corpi che il mare sta riconsegnando anche a distanza di giorni.

Il 21 marzo è la Giornata internazionale per l’eliminazione della discriminazione razziale e la rete del progetto Ip Ip Urrà, Metodi e strategie per mettere l’Infanzia Prima – selezionato dall’impresa sociale Con i bambini nell’ambito del fondo di contrasto alla povertà educativa – promuove iniziative su tutto il territorio nazionale, dando slancio a momenti di riflessione e di lettura che coinvolgeranno bambini e bambine, genitori, operatori e reti locali.

Al centro delle iniziative ci sarà una valigia, quella delle aspirazioni dell’infanzia e quella dei sogni infranti nel Mediterraneo di chi vuole solo fuggire da guerre e povertà, di chi ha diritto a trovare accoglienza.

A Lamezia Termemartedì  21 marzo  il gruppo di lavoro Ip Ip Urrà di Comunità Progetto Sud lavorerà con gli alunni dell’ IC Sant’Eufemia dalle 14:30 alle 16:30.

«Ci concentreremo su un momento di lettura collettiva – dicono le operatrici referenti Maria Elena Godino e Claudia Donato -.  Con mamme, insegnanti, bambini e bambine  leggeremo pagine del libro “La città in fondo al mare”».

«Abbiamo chiesto ai bambini di portare a scuola un oggetto dal quale non si separano mai e che metterebbero in valigia se dovessero essere costretti a partire per un lungo viaggio.  Questo oggetto andrà a riempire una valigia vuota che noi operatori metteremo al centro del “cerchio lettura”».

«Alla lettura e al gesto del riempire la valigia con oggetti diamo il significato di “appartenenza”  – continuano – “identità” “cultura” di cui ogni persona è portatrice. Vorremmo che questo servisse a dire – concludono –  che ogni persona ha il diritto di essere ciò che è in qualsiasi luogo della terra decida di vivere e che questo è il diritto ad esistere e di essere felici e realizzati, come insegna anche la Costituzione Italiana».

«Viaggiare senza il sogno di una vacanza per la necessità di trovare un posto migliore rispetto a quello da cui si parte, è un diritto essenziale, fin troppe volte negato – dichiara la coordinatrice nazionale del progetto Ip Ip Urrà Infanzia Prima Barbara Pierro – Guerre, cambiamenti climatici, dittature, accordi internazionali criminali, le principali cause che spingono famiglie, uomini e donne a lasciare quel poco che hanno per trovare accoglienza in posti in cui costruire la speranza di un quotidiano migliore. Non c’è futuro dignitoso, possibile per nessuno e nessuna, neanche per chi si sente “al sicuro” finché nel mondo ci saranno persone che scappano in condizioni inaccettabili, pur di trovare il proprio posto nel mondo».

«La rete di Ip Ip Urrà concretamente, ogni giorno si impegna perché nessun adulto, piccolo/a, a prescindere dal colore della sua pelle, dal Paese da cui viene, da ciò in cui crede e da chi sceglie di amare, si possano sentire accolti, amati, rispettati e sostenuti nel suo percorso di vita», conclude Pierro.

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