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Maida. CDA Calabria Odv: assessore colpisce donna con una scopa

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La vicenda è ancora tutta da chiarire. Ma l’indagine da parte dei carabinieri c’è

Comunicato Stampa

Un uomo, infatti, avrebbe aggredito a Maida una donna colpendola con una scopa mandandola in ospedale. Lui, però, non è uno qualunque, ma un assessore. Lei, la donna, sarebbe stata aggredita nella serata del 30 luglio scorso al termine – secondo quanto appreso – di una discussione con l’assessore iniziata per una perdita d’acqua dell’abitazione della donna. Secondo il racconto sull’accaduto, a quel punto l’assessore avrebbe afferrato la scopa, con manico in metallo, tentando di colpire alla testa la donna che, alzando il braccio, sarebbe riuscita a evitare il colpo ma l’assessore avrebbe continuato colpendo la donna al fianco sinistro provocandogli forti dolori e ecchimosi tant’è che la presunta vittima avrebbe perso conoscenza per qualche secondo. In quel momento sarebbe stato poi un ragazzo a intervenire bloccando l’assessore.

“I dati ISTAT dimostrano che nel nostro Paese le donne subiscono violenza – fisica, sessuale, psicologica, economica – anche e soprattutto per mano di chi dovrebbe amarle e proteggerle ma anche in luoghi istituzionali o ambienti lavorativi con urla e discriminazioni rivolte alle impiegate. E purtroppo noi del CDA Calabria odv con sede legale a Maida – afferma la Presidente Graziella Catozza- lo riscontriamo quotidianamente.

Oggi la violenza sulle donne, anche quella cosiddetta psicologica è riconosciuta come strutturale manifestazione di rapporti non paritari tra i sessi, come violazione dei diritti umani e forma di discriminazione contro le donne.

Il nostro impegno è dunque anche quello di sensibilizzare l’opinione pubblica su temi come l’uguaglianza, la difesa dei diritti fondamentali e il rafforzamento del ruolo delle donne in ogni contesto; vi ricordiamo inoltre che non è mai troppo presto per far capire ai bambini che siamo tutti uguali, maschi e femmine. Aiutare concretamente le donne vittime a riconoscere le violenze che subiscono è fondamentale: sminuirle comporta seri rischi per la loro stessa vita. A queste donne offriamo sostegno legale e psicologico h 24. Servizio offerto anche all’Amministrazione Comunale di Maida lo scorso 24 aprile ma ancora non preso in considerazione, che sollecitiamo vista la necessità. ”

Violenza e discriminazione potranno essere sconfitte soltanto quando uomini e donne avranno gli stessi diritti, doveri e opportunità. Famiglia e scuola hanno una grande responsabilità: instillare fin dalla più tenera età, soprattutto attraverso l’esempio, valori come l’uguaglianza e il rispetto.

Questi comportamenti si verificano perché a volte esiste uno squilibrio di forza tra le persone, determinato dalla presenza nel rapporto di un soggetto debole, come la signora in questione.

Tra questi soggetti possono essere individuate le donne, i soggetti minori d’età o quelli incapaci di intendere e volere per una malattia del corpo o della mente.

In tal modo il carnefice continua a sottolineare l’inferiorità della vittima, la quale, di conseguenza, cede ai tentativi dell’altro di sentirsi sminuita e denigrata. Per tali motivi, spesso la persona offesa non riconosce subito di essere oggetto di violenza psicologica e si rende conto della gravità di ciò che le accade soltanto quando alcuni comportamenti degenerano in azioni maggiormente lesive, a esempio in percosse o maltrattamenti.

la violenza psicologica quando oltrepassa i confini della “sopraffazione lecita” (quella in cui si riscontra una naturale e costruttiva soggezione di un soggetto a un altro per la diversa natura, indole, posizione o anzianità) può integrare i reati di: Percosse, previste dall’articolo 581 c.p. e consistenti nell’inflizione di un colpo o un urto violento sul corpo della vittima, con l’intento di crearle un dolore, che, tuttavia, non provochi una malattia o una degenza.
Lesioni personali, ai sensi dell’articolo 582 c.p., vengono integrate nel momento in cui il reo cagiona una lesione personale da cui deriva una malattia del corpo o della mente.
SUGGERIAMO ALLE AMMINISTRAZIONI COMUNALI DI DOTARSI DEL CODICE DI COMPORTAMENTO DEI DIPENDENTI PUBBLICI E SIMILI

Fonti normative

Articoli 572, 575, 581, 582, 610, 612, 612 bis Codice Penale.
Convenzione del Consiglio di Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica, fatta a Istanbul l’11 maggio 2011 e ratificata in Italia con la legge n. 77 del 27 giugno 2013.;
Cass. Penale S.U. 10959/2016

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