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I malati cronici sono tra le maggiori vittime collaterali del Coronavirus

2 min di lettura
hospital corridor

Questa l’amara considerazione che i dati rilevati forniscono

Comunicato Stampa

I malati cronici ed i pazienti che già erano costretti a fare i conti con patologie preesistenti, come quelle oncologiche attualmente pagano un prezzo molto alto.

Infatti arrivano in sala operatoria meno pazienti con tumori di piccole dimensioni rispetto a quelli con tumori già più grandi: sul totale dei casi trattati la proporzione dei cosiddetti tumori localizzati è diminuita.

Nel nostro Paese ogni anno sono circa 400.000 le diagnosi di tumore, più di 180.000 i decessi, 4 milioni le persone che ogni giorno combattono con la malattia, oltre 800.000 le donne alle prese con il tumore al seno. Il cancro purtroppo rimane la malattia del secolo, sinonimo ancora di dolore, perdita degli affetti e morte.

L’impatto del Covid-19 sui pazienti oncologici è stato pesante anche in termini di qualità della vita. I familiari si sono trovati spesso in condizioni difficili e con notevoli ritardi assistenziali. Il cancro oggi si vince prevalentemente con la prevenzione primaria (corretti stili di vita) e secondaria (diagnosi precoce). Ma la diagnosi precoce ha subito una decelerazione quando un totale annullamento.

Ciò comporterà sempre più diagnosi tardive compromettendo l’efficacia delle varie terapie, la qualità e l’aspettativa di vita. Bisogna quindi mantenere alta l’attenzione sulla prevenzione, coinvolgendo direttamente la Società nelle sue varie articolazioni con l’obiettivo realistico di innalzare la percentuale complessiva di guaribilità del cancro.

In Calabria e nella nostra città il sistema prevenzione è praticamente quasi allo zero.C’è gente che aspetta ormai da più di due anni un intervento e non se ne parla .In maniera pensiamo non del tutto giustificabile è stato resettato un sistema di controllo e di cure con conseguenze assai gravi.

Il presidente della Regione è venuto nei giorni scorsi a prendere visione dello stato delle cose presso l’ospedale di Lamezia Terme. Si sarà reso conto di una struttura dalle mille potenzialità ma ridotta all’ossicino.

Tante, troppe promesse e mai mantenute. Ci permettiamo di scrivere che se ragioni folli non avrebbero svuotato e chiuso essenziali reparti tanta persone care che non ci sono più sarebbero ancora tra noi.

Di tutto questo risponderà mai qualcuno? Su tutto questo il presidente della Regione, il direttore generale avranno qualcosa da dire?

Giuseppe Gigliotti
presidente associazione malati Cronici del lametino

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