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Maltrattamenti a bambini, istituto “Don Saverio Gatti”: no a linciaggio mediatico

2 min di lettura
no al linciaggio mediatico dell'isitututo gatti-LameziaTermeit

Istituto Comprensivo Don Saverio Gatti

L’Istituto comprensivo “Don Saverio Gatti” si dissocia da quanto accaduto

LAMEZIA. Solo tre giorni fa la polizia di Stato di Lamezia Terme ha arrestato un insegnante e una collaboratrice scolastica responsabili di maltrattamenti aggravati nei confronti dei bambini dell’istituto dell’infanzia lametino.

La dirigente scolastica Margherita Primavera, i docenti, il personale amministrativo e i collaboratori scolastici attraverso una nota stampa intervengono affinché si ponga fine al linciaggio mediatico contro l’istituto comprensivo “Don Saverio Gatti”, tutelando invece insegnanti e personale amministrativo che lavorano con abnegazione e professionalità.

“La Dirigente Scolastica dott.ssa Margherita Primavera, tutti i docenti, il personale amministrativo e i collaboratori scolastici dell’Istituto comprensivo “Don Saverio Gatti” di Lamezia Terme si dissociano da quanto sarebbe avvenuto al termine dell’anno scolastico 2017/18, in una sezione della scuola dell’Infanzia dell’Istituto e che ha coinvolto un’insegnante ed una collaboratrice scolastica.

Saranno gli inquirenti e la magistratura a fare piena luce su quanto accaduto.

Atti del genere, se confermati, vanno condannati con forza e la scuola e l’Ufficio Scolastico prenderanno tutti i provvedimenti necessari, previsti dalla legge.

Esprimiamo a gran voce il nostro disappunto nei confronti del “linciaggio” mediatico, da parte di alcuni organi di stampa ed emittenti televisive anche nazionali, che si sta attuando nei confronti dell’Istituto comprensivo “Don Saverio Gatti”, scuola da sempre esemplare, che opera in un territorio difficile della città di Lamezia Terme.

Il  personale della scuola quotidianamente lavora con abnegazione, professionalità e dedizione,  affrontando con spirito di collaborazione le diverse criticità: non è giusto che il loro lavoro e la loro  dignità professionale vengano  mortificate dagli insulti generalizzati che negli ultimi giorni stanno circolando sui social media, per i quali si possono ravvedere anche gli estremi per eventuali denunce”.

V.D.

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