Maltrattamenti in famiglia: divieto di avvicinamento a 40enne
2 min di letturaL’uomo è ritenuto responsabile di aver perseverato nelle mortificazioni, nelle ingiurie e in un atteggiamento prevaricatorio e di imposizione nei confronti dell’ormai ex convivente
Nei giorni scorsi, personale della Polizia di Stato ha dato esecuzione all’ordinanza di applicazione della misura cautelare personale del divieto di avvicinamento ai luoghi abitualmente frequentati dal suo ex compagno, emessa dal GIP presso il Tribunale di Cosenza, su richiesta della locale Procura della Repubblica, diretta dal dott. Mario Spagnuolo, nei confronti di un quarantenne di Cosenza.
L’indagato è ritenuto responsabile di maltrattamenti in danno della sua ormai ex convivente, nei cui confronti, sin dal 2020, ha perseverato nelle mortificazioni, nelle ingiurie e in un atteggiamento prevaricatorio e di imposizione, soggiogandola al suo volere e comando. Atteggiamento degenerato, talvolta, anche in episodi di violenza domestica alla presenza dei figli minori.
Una vita penosa a cui la vittima, con estrema determinazione, ha deciso di dire basta. La donna quindi è andata via lasciando la casa familiare e ha denunciato alla Polizia il disagio che stava vivendo non nascondendo i propri timori per la propria incolumità anche come conseguenza della sua decisione.
L’attività svolta dal personale della Polizia di Stato, che ha riscontrato quanto dichiarato in denuncia, ha fatto comprendere all’A.G. inquirente la pericolosità della situazione facendo ritenere necessario ed imprescindibile l’emanazione del provvedimento del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla vittima, con l’ulteriore prescrizione, in caso di contatto occasionale, di allontanarsi dalla stessa fino ad una distanza di 500 metri nonché di astenersi di contattarla con qualsiasi mezzo.
Il tutto si comunica nel rispetto dei diritti dell’indagato (da ritenersi presunto innocente in considerazione dell’attuale fase del procedimento fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile) al fine di garantire il diritto di cronaca.