Mancini: Parchi abbandonati, occorre svolta ecosostenibile
3 min di letturaCosenza è una città che nelle sue stagioni migliori ha saputo anticipare i tempi e rappresentare anche una avanguardia virtuosa e illuminata
Comunicato Stampa
Nei periodi più bui, invece, ha imboccato percorsi antistorici e del tutto fuori dal tempo- così Giacomo Mancini, dell’assemblea regionale del Pd e già parlamentare socialista.
E’ il caso della transizione ecologica e degli sforzi che ogni governante deve compiere per tutelare l’ambiente, salvaguardare il territorio e offrire condizioni di vita ecosostenibili ai suoi cittadini.
E così negli anni in cui le menti più illuminate del pianeta hanno iniziato ad elaborare idee guida per realizzare città verdi, con bassi livelli di inquinamento, con ridotti consumi del suolo, a Cosenza, al contrario, è stata devastato l’asse viario più importante della città, indispensabile per il collegamento cittadino e dell’intera area urbana per realizzare quattro piste ciclabili una contigua all’altra.
E’ come se a Parigi sventrassero Avenue des Champs-Élysées, a Londra distruggessero Regent street, a Madrid devastassero la Gran Via, a New York City chiudessero la Fifth Avenue, a Berlino inibissero viale Unter den Linden.
Prima della rivolta dei cittadini di quelle splendide citta, ci sarebbe stato l’intervento della neuro con camice di forza per i responsabili.
Qui da noi nessun intervento della neuro, ma i cittadini si sono fatti sentire attraverso il voto popolare.
Bocciando chi aveva devastato viale Giacomo Mancini, causato l’impazzimento del traffico cittadino, innalzato in maniera preoccupante il tasso di inquinamento atmosferico, accelerato la crisi economica degli esercenti delle zone centrali messi in ginocchio dalla difficolta di ogni ciittadino di raggiungere il cento.
E dire – continua Mancini – che avevamo dovuto subire anche l’ironia del nome : parco (sic) del benessere (sic). Quando a dispetto del nome (parco) nemmeno è stata messa a dimora un solo nuovo fusto, visto che l’ultima piantumazione di alberi sul viale era stata realizzata durante la sindacatura del viale Giacomo Mancini.
Non bastasse la distruzione del viale, in quel periodo infausto, i parchi (quelli veri) per giunta sono stati colpevolmente dimenticati.
Da tempo l’architetto Vincenzo Gallo sta, con argomentazioni acute, ponendo l’attenzione sul patrimonio ambientale abbandonato di cui dispone Cosenza.
I parchi fluviali lungo il Crati, il Cardone, lo Iassa, il Busento rappresentano polmoni verdi di cui nessuno da troppo tempo si prende cura. Cosenza dispone di autentici tesori ambientali dotati anche di una rete sentieristica costituita dagli antichi percorsi ormai in stato di abbandono che collegavano tutti i centri storici dell’area urbana con i relativi manufatti (ponti, mulini, filande ecc.), in un ambiente incontaminato del tutto ignorato che è di fatto un parco naturale con beni archeologici ed architettonici diffusi.
Dispiace – prosegue Mancini – che ancora la nuova amministrazione di Cosenza non sia riuscita a riconnettersi con i tempi e a riportare Cosenza su una traiettoria di sviluppo sostenibile. Incomprensibili le decisioni in netta continuità con il passato bocciato dai cittadini di proseguire con i lavori del parco (cic) del benessere (sic) e di abbandonare la sacrosanta richiesta espressa dalla comunità di ritornare all’originaria funzione di viale Giacomo Mancini. Deludete anche la scarsa attenzione nei confronti del giacimento ambientale dei nostri parchi urbani.
Urge – conclude Mancini– che l’amministrazione, scontate le incertezze dell’avvio e gli errori di noviziato, recuperi il tempo perduto e pratichi una netta discontinuità con il passato più negativo e imbocchi una traiettoria ispirata ad uno sviluppo ecocompatibile e sostenibile .