Marasco (Pres. Ordine Avvocati): situazione emergenziale nel Tribunale di Lamezia
3 min di letturaIn relazione alla notizia divulgata dai media locali sulla situazione emergenziale della giurisdizione nel circondario di Vibo Valentia, non so chi abbia fornito il dato relativo alla durata media di un processo di lavoro al Tribunale di Lamezia Terme, né in base a quali criteri siano ciclicamente determinate le classifiche di durata media dei procedimenti nelle varie realtà giudiziarie
Certo è che la realtà percepita da operatori giuridici e cittadini del circondario lametino è drammaticamente ben diversa, come è stato correttamente rappresentato in data di ieri anche dal Presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati, Dr. Luca Poniz.
Così interviene il presidente dell’Ordine degli Avvocati di Lamezia Terme, Dina Marasco e prosegue “solo per fare degli esempi concreti, sul ruolo civile abbiamo ancora incardinati in primo grado giudizi pendenti da 20-30 anni (uno addirittura da 32!), più di mille pendenti da 10-20 anni, quasi 2000 pendenti da 5- 10 anni e qualche altro migliaio che ha già superato la durata ritenuta equa di 3 anni. Sul ruolo di lavoro e previdenza sono ancora pendenti giudizi iscritti a ruolo 13, 15 e addirittura 16 anni fa, decine di giudizi iscritti 7, 8, 9 e 10 anni fa. Per non parlare del ruolo penale, già in buona parte sfoltito per l’intervenuta prescrizione dei reati. Sul ruolo monocratico pendono ancora giudizi iscritti nel 2004, 2005, 2008, 2009, 2010, 2011, 2012. La realtà giudiziaria locale si caratterizza per la cronica scopertura dei posti in organico, di per sé già inadeguato, carenza di personale amministrativo, assegnazione estemporanea solo di magistrati di prima nomina di mero passaggio (a volte vere meteore), affidamento a giudici onorari della gestione di gran parte del contenzioso, anche di cause delicatissime, difficoltà di comporre i Collegi, sovraccarico dei ruoli.”
L’avvocato Marasco conclude: “tutto ciò, oltre a tempi biblici e incompatibili con la durata media della vita di un essere umano, comporta l’inesorabile e progressiva perdita di qualità della risposta giudiziaria e la progressiva perdita di autorevolezza e credibilità della giurisdizione.
In conclusione, il dato più rilevante e, nel contempo, preoccupante è che tra tutti gli operatori e comuni cittadini, a Lamezia Terme come in tutte le altre realtà calabresi, si registra un senso profondo di sfiducia nell’amministrazione della giustizia cui occorrerebbe rimediare con misure finalmente concrete di investimento e di aumento e copertura di organico, sia giudiziario che amministrativo.
Tutto il resto – riforme demagogiche e populiste comprese – serve solo a ricercare facili consensi.
Sarebbe ora di sottrarre allo scontro politico temi come quello della giustizia, perno fondamentale di un ordinamento democratico e liberale, e di mettere in campo azioni condivise e, soprattutto, frutto di competenza.”