Marco Ferrante: nel calcio moderno si parla poco seriamente di calcio giovanile

Marco Ferrante ospite della Promosport, in occasione dello stage che vedrà impegnati gli under 15/17/19 per tre giorni al Rocco Riga, ha incontrato questa mattina la stampa

A fare gli onori di casa e portare i saluti del presidente Folino assente per impegni di lavoro, il vicepresidente Enrico Liotta che si è detto soddisfatto del percorso intrapreso negli ultimi anni e che testimonia l’impegno serio della società nell’attuare una programmazione che possa portare risultati a lungo termine.

“Le problematiche relative ai settori giovanili sono note anche a livello nazionale, ha dichiarato il D.G. Alessandro Vinci. La Promosport ha avviato un percorso di crescita per i ragazzi e dopo i risultati raggiunti nella scorsa stagione e grazie alla società che ci ha messo subito nelle condizioni di poter lavorare serenamente, abbiamo già messo in piedi un intenso programma che porteremo avanti grazie alla presenza di professionisti qualificati”.

Gianluca Cullice responsabile della scuola calcio si è detto pronto, con la stessa passione e lo stesso impegno, a continuare il lavoro intrapreso che ha riservato grandi soddisfazioni.

“La collaborazione con Marco Ferrante, che io considero un’icona del calcio, ha sottolineato invece il responsabile del settore giovanile Ernesto Gabriele, nasce dalla nostra grande amicizia e stima, lo considero una persona che vive il calcio in modo sincero e sano, ho avuto il piacere di lavorare con lui quando ero a Messina e sono sicuro che la sua presenza ci permetterà di capire meglio quali margini di crescita possono avere i nostri ragazzi”.

Marco Ferrante ha raccontato prima qualche episodio relativo alla sua esperienza tra i professionisti, concentrandosi poi sull’attività di scouting che porta avanti da diversi anni.

“Nel calcio moderno si parla poco seriamente di calcio giovanile, si punta di più sul mercato estero perché vengono abbattuti i costi aziendali, è necessario andare dunque oltre queste logiche e puntare alla crescita individuale dei ragazzi attraverso figure che non siano solo tecnici ma educatori capaci di valorizzare le risorse umane in toto”.