Mare verde, Di Matteo (Exit): la politica si sveglia tardi
3 min di letturaCi risiamo, altro giro, altra ruota e come ogni anno, ad estate ormai inoltrata ci si ricorda delle condizioni del nostro mare da parte dei partiti politici e di vari esponenti istituzionali
Comunicato Stampa
Sul nostro litorale è comparsa la solita scia verde che di certo non invita a tuffarsi in acqua per fare il consueto bagno.
Come in ogni stagione estiva Arpacal ci fornisce i risultati delle proprie analisi che ci dicono che tale anomala colorazione verde del mare, è frutto di fioritura di alghe non nocive, non tossiche.
Il punto cruciale è dobbiamo fidarci di quanto afferma l’agenzia regionale? Certamente anche da profani si possono nutrire seri dubbi in merito a questa giustificazione, non fosse altro perché, ascoltando anche pareri di altri esperti su cui noi di Exit ci affidiamo, il tutto stride con un’anomalo olezzo molto sgradevole che ci fa pensare e preoccupare che ci possa essere qualcosa in più di una fioritura di alga.
Secondo noi l’effetto su cui concentrarsi maggiormente risiede magari proprio in una cattiva gestione dei rifiuti da vegetazione e non stiamo qui a spiegare i processi dannosi e le cause per cui tale cosa avviene, perché è materia più attinente agli esperti del settore a cui noi ci rifacciamo e prendiamo visione.
Il punto della nostra riflessione è politica come è giusto che deve essere e riteniamo davvero imbarazzante il silenzio di amministratori locali e soprattutto di chi governa la regione, che dovrebbe intervenire con tutti i mezzi possibili durante tutto l’anno ad evitare poi un qualunque disagio di odore e colorazione anomala del mare.
Ci ricordiamo ancora nell’estate del 2007 le scuse dell’allora governatore Loiero per le condizioni del mare in Calabria rivolte ai turisti e da allora purtroppo, tranne alcune spiagge e tratti di mare, il refrain sempre quello rimane.
Chi pagherà per i danni recati al turismo lungo la fascia costiera tirrenica che da Lamezia arriva fino alla provincia litoranea cosentina?
Non è possibile scoprire ogni anno a luglio tali condizioni del nostro mare e poi magari permettere ad alcuni esponenti e partiti politici di ricavarci anche tematiche da campagna elettorale, da parte di chi, sotto la propria sigla ha anche responsabilità in merito alla condizione verificatasi , non fosse altro per aver governato in passato attraverso Comuni e Regione Calabria.
Paolo Di Matteo
Coordinatore Regionale
Exit-Sovranità per l’Italia