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Masi (PD): cani randagi all’ospedale, inaccettabili e surreali le parole del generale Battistini

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gennarino masi

Secondo la normativa vigente la competenza inerente la cattura dei cani randagi è attribuita al Servizio Veterinario istituito presso le ASP

Comunicato Stampa

Inaccettabili e surreali sono le parole del Commissario straordinario all’Azienda Sanitaria Provinciale di Catanzaro, generale Antonio Battistini, nominato dal commissario e presidente della regione on. Roberto Occhiuto, perché l’ASP prima di scagliarsi contro il comune di Lamezia Terme deve verificare al suo interno se sia stato rispettato quanto prevede il protocollo della Sanità Pubblica Veterinaria e provvedere subito alla disinfestazione e sanificazione di tutte le aree venute a contatto con i cani randagi, portatori di pulci e zecche, per possibili contaminazioni di malattie infettive.

Secondo la normativa vigente la competenza inerente la cattura dei cani randagi è attribuita al Servizio Veterinario istituito presso le ASP.

Ciò è confermato da quanto si legge sul sito dell’ASP Catanzaro.

Alla pagina: “Struttura Complessa Sanità Animale SVET A”, sono elencati, infatti, i compiti di legge assegnati alla stessa ASP. In particolare, per quanto riguarda i cani randagi tra le attività riservate all’ASP è riportato quanto segue: “… Lotta al randagismo attraverso l’anagrafe canina, la cattura ed il ricovero dei cani randagi (come da protocolli operativi concordati con i comuni territorialmente competenti), l’osservazione degli animali morsicatori ai fini della profilassi della Rabbia”.

Tali protocolli, in capo all’ASP di Catanzaro non permettono in alcun modo la presenza di una colonia di cani randagi in nessun luogo del comune, tantomeno nell’area ospedaliera, che ammette lo stesso Battistini addirittura vi è da anni, figuriamoci dentro l’ospedale, con possibilità di spostarsi tramite le scale da un piano all’altro, ed eventualmente compromettere dal punto vista igienico sanitario ogni cosa sia venuta a contatto con i cani, che possono portare pulci e zecche, mettendo in pericolo visitatori e pazienti.

Intanto, ciò dimostra, ed è confermato da quanto dichiara lo stesso Battistini, che da anni tutta l’area ospedaliera versa in una condizione di degrado, di abbandono e di mancanza di igiene e sicurezza.

Intanto, lo stesso Battistini (e tutti gli altri commissari e funzionari che lo hanno preceduto nel tempo) avrebbe dovuto chiedersi se la “Sanità Animale dell’ASP” ha seguito correttamente le procedure per l’accalappiamento, compito specifico dell’ASP, per l’identificazione (anagrafe canina), la vaccinazione e la sverminazione.

Il Comune di Lamezia Terme dal canto suo è responsabile di quanto accade nel canile comunale, dove vengono custoditi i cani randagi dopo l’accalappiamento ed al cui interno dovrebbe esserci anche uno spazio attrezzato “canile sanitario” al fine di consentire agli operatori di effettuare le procedure sanitarie vaccinazione, sverminazione ecc..

Comunque, la gravità della vicenda è sotto gli occhi di tutti.

Ciò dà la misura del degrado della sanità in Calabria e a Lamezia Terme, in particolare, il cui ospedale è stato declassato da anni, nonostante le promesse del presidente Occhiuto.

Inoltre, la vicenda richiama in causa anche l’operato dell’amministrazione comunale di Paolo Mascaro.

Ribadiamo, per l’ennesima volta, che spetta primariamente al sindaco, in quanto responsabile della salute dei cittadini nel proprio territorio, denunciare le ripetute inosservanze ed inefficienze nell’assistenza sanitaria, ed il consiglio comunale ne condivide la responsabilità.

Più precisamente ad essi sono affidati dal DLg 299/99 (decreto Bindi) “poteri di programmazione, di controllo e di giudizio sull’operato del direttore generale delle ASL”.

Facciamo presente che finora dallo stesso non è partita alcuna lamentela per le situazioni di malasanità continuamente denunciate.

La presenza dei cani randagi all’interno dell’ospedale, dimostra solo una cosa: la cosa pubblica merita rispetto e responsabilità, non basta fare le passerelle e mettersi sotto i riflettori e gridare “Amare Lamezia” o “Amare la Calabria”, se poi l’operare concreto ci consegna un territorio disamministrato o totalmente incustodito, dove non viene rispettato l’articolo 32 della Costituzione Italiana.

Bisogna assumersi le responsabilità di governo ed avere rispetto per le istituzioni e per i cittadini.

Gennarino Masi
Segretario cittadino PD

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