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Massimo Cacciari a Vibo. ” Perché Leggere?”

3 min di lettura

Risposta: per capire.
Capio-prendere-comprendere.

cacciari 1

Comincio dalla fine una lezione iniziata con la doppia etimologia della parola leggere, nel suo significato greco e latino. Dalla radice leg,  è Logos parola, linguaggio, in greco, in latino leg lego raccolgo, metto insieme.
E nel primo frammento di Eraclito questo logos è armonia, ciò che armonizza facendo in modo che abbiano un senso ed un significato le parole. Come in un prato raccogliamo e scegliamo i fiori armonizzandoli secondo colore e forma e profumo per ottenere piacere e bellezza così chi legge raccoglie la lettura, il mazzo di fiori, parole, per il piacere di capire.
Nel VII e VI secolo si ha il passaggio dall’oralità alla scrittura. Omero. Nella trasformazione del linguaggio in segni, dalla parola viva alla lettura, la parola scritta. Ci furono molte resistenze, allora, verso la scrittura, considerata la causa della perdita della memoria. Fino a quel tempo tutto veniva tramandato oralmente ed imparato a memoria. Si veneravano le Muse e Mnemosine.
Ma nel passaggio dalla fase orale dell’umanità alla fase scritta la parola era muta, senza suono, senza dialogo.
Vico studiò le fasi del passaggio in cui nella scrittura si deposita il significato della raccolta dei segni razionali, per far capire razionalmente quello che era stato un turbamento del sentire. Ciò che sta a cuore. C’è una storia dietro lo scritto, da leggere ad alta voce anche da soli, per ridare voce al testo; Da Eraclito a Parmenide, a Sant’Agostino che leggeva a voce alta da solo, a Cicerone e Quintiliano, la nascita della retorica.
Uno scritto deve seguire regole sintattiche e grammaticali, deve essere senza errori di forma ma poi bisogna trovare un argomento e svilupparlo con fantasia, con originalità. Prima di scrivere bisogna immaginare, in un rapporto intersoggettivo fra chi scrive e chi leggerà. Una relazione fra umani.

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La lingua è anche un corpo che parla, è fatta di gesti, di suoni, di musica, di ritmo. La scrittura è metrica. Poesia.
Ogni lingua ha la sua poesia che fonda, ricorda e riconosce. Dobbiamo capire. La ricerca del nostro leggere e scrivere è capire. Capire la complessità in cui viviamo, i processi storici e l’idea che ci sostiene. Il linguaggio e l’idea sono indiscindibili per domandarci sempre noi davanti ad un nostro interlocutore: chi sei? come ti chiami? quale linguaggio adoperi? perché la domanda è già una risposta. Il chiedersi. Ecco perché leggere e, aggiungerei io, studiare.

Ippolita Luzzo

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