Eclatante successo per Massimo Ranieri nel Teatro del Porto
3 min di letturaUno strepitoso ed annunciato successo quello ottenuto dello spettacolo musicale Teatro del Porto di Raffaele Viviani, con l’eclettico Massimo Ranieri, protagonista indiscusso della serata che ha visto la partecipazione della compagnia teatrale Ipocriti e inquadrato nella stagione teatrale organizzata da Ama Calabria in collaborazione con il Comune di Lamezia Terme.
Massimo Ranieri, che nella sua lunga carriera ha attraversato il panorama della musica italiana ed estera, ha fatto rivivere sul palco del teatro Grandinetti di Lamezia Terme, stracolmo di spettatori, uno spaccato della Napoli di un secolo fa in via di cambiamento, con riferimenti a situazioni dell’ Italia odierna, raccontato da Raffaele Viviani, grande compositore e commediografo campano, vissuto nella prima metà del Novecento.
Massimo Ranieri e il regista Maurizio Scaparro, dopo la felice esperienza “Viviani Varietà”, ripropongono in dialetto napoletano, attraverso la musica, le parole e il canto, la Napoli delle periferie, popolata dai personaggi di Viviani su un palcoscenico rovesciato nell’impianto scenografico, caratterizzato da una cornice dorata con lampadine entro la quale sono collocati immaginari cabaret europei, sale di music-hall e di varietà dominanti nel decennio 1920-1930.
Il tutto accompagnato dalla musica dal vivo dell’orchestra composta dal pianista Ciro Cascino, dal contrabbassista Luigi Sigillo, da Donato Sensini (agli strumenti a fiati), dal violinista Sandro Tumolillo, dal trombettista Giuseppe Fiscale e dal batterista Mario Zinno.
In apertura gli spettatori assistono all’ultima recita che una compagnia tiene nell’immaginario Teatro del Porto, spazio sospeso tra terra e mare, prima che parta in Sud America a causa della crisi degli anni del Fascismo.
Fin da questa prima scena, il versatile e brillante Massimo Ranieri, direttore della compagnia, conquista subito il consenso del pubblico esibendosi, tra l’altro, in un appassionato tango.
Per quasi due ore Massimo Ranieri, affiancato dagli attori in ottima performance, porta sul palco storie di emigranti, zingari, pescatori, guappi, cocotte e prostitute, tutte animate da brani orecchiabili tra cui “E aspettammo”, “Canzone e Margherita”, “Stasera ‘o puorto di ‘e Napule”, “ Emigrante”, “Cuncetti’”, Oje Ninno”.
Le musiche e i canti creano atmosfere di altri tempi ma nel contempo di sconvolgente attualità come il dramma dell’emigrazione o la speranza degli emigranti di poter tornare un giorno nel proprio paese, il sogno degli emigranti di una vita migliore in terra straniera, la passione, l’amore, la delinquenza.
In luce anche la povertà, la miseria, lo stato di disagio di famiglie vissuti oggigiorno da tanti italiani come i terremotati di “Avezzano” lasciati dallo Stato in balìa di se stessi nonostante lo stanziamento di tanti soldi che sono finiti in mano a disonesti e divisi tra loro.
Insomma davanti allo sguardo attento degli spettatori scorre il mondo della strada analizzato dal di dentro con i propri sogni e delusioni e scandito ora da toni drammatici, ora da toni comici attraverso la professionalità degli attori Ernesto Lama, Angela De Matteo, Gaia Bassi, Roberto Bani, Mario Zinno, Ivano Schiavi, Antonio Speranza, Francesca Ciardiello.
Le elaborazioni sono a cura di Pasquale Scialò, le scene e i costumi di Lorenzo Cutuli, il disegno e luci di Maurizio Fabretti, le coreografie di Giorgio De Bortoli.
Lina Latelli Nucifero