Una mattina alla Fattoria Didattica Trigna
6 min di letturaLamezia Terme.it ha trascorso un’intera mattina presso l’azienda agrituristica Trigna per cercare di capire da vicino cosa sia una fattoria didattica. Il titolare Francesco La Ferla e la tutor Anita Azzarito ci guidano nel percorso e, soprattutto, conducono le classi del plesso Francica tra la natura e il mondo delle api.
di Valeria Folino
L’agriturismo “Trigna” nasce come azienda agricola alla fine dell’800 e si è distinta, sin da subito, per la produzione di prodotti biologici di qualità, tra cui mele, pesche e il riso. “A due minuti dal mondo ad anni luce dallo stress” è il motto del proprietario di questo agriturismo.
Negli anni ’90 la bella struttura, immersa nel verde degli aranceti della piana di Lamezia Terme, diventa anche agriturismo e, poco dopo, l’azienda decide di aderire al circuito nazionale delle “Fattorie didattiche”.
Una Fattoria Didattica è un’azienda agricola o agrituristica in cui si fanno attività educative “attive”, in particolare per bambini e ragazzi. L’azienda resta una realtà produttiva a tutti gli effetti e la didattica si aggiunge alle normali attività agricole. I percorsi della fattoria sono sviluppati da personale specializzato.
La valenza educativa delle Fattorie Didattiche e la possibilità di riqualificare le attività agricole come fonte di reddito complementare hanno contribuito alla sempre maggiore popolarità dell’iniziativa in Italia e nel mondo.
Le varie attività ricreative e didattiche dell’imprenditore agricolo, intese come attività multifunzionali mirate a una migliore conoscenza del territorio, sono indicate nel Decreto legislativo 228 del 18 maggio 2001, “Orientamento e modernizzazione del settore agricolo” .
Lamezia Terme.it ha trascorso un’intera mattina presso l’azienda “Trigna” per cercare di capire da vicino cosa sia una fattoria didattica.
Giunti all’Agriturismo, in questo ambiente di grande purezza naturalistica e ambientale, abbiamo incontrato il proprietario Francesco, un ospitale e gentile ragazzo, che ci ha subito “catapultato” nel suo mondo fatto di natura, di ritmi lenti e di semplicità: «Le Fattorie didattiche – ci ha spiegato Francesco La Ferla – creano contatti fra mondo urbano e rurale. Diffondono nelle nuove generazioni e nella società tradizioni e usanze della cultura contadina. Ancor più importante, le fattorie didattiche valorizzano i mestieri e la manualità artigianale con l’esperienza diretta.
La modernità, l’urbanizzazione e l’industrializzazione ci hanno resi poco attenti alle attività delle campagne, ai prodotti locali e alle trasformazioni che questi devono subire prima di arrivare al supermercato e poi alla nostra tavola. Le fattorie didattiche rappresentano il luogo ideale in cui osservare di persona la natura e il lavoro agricolo.
Si cerca di accostare le nuove generazioni alla scoperta dei valori dell’agricoltura, con visite guidate nella fattoria e laboratori didattici in cui la manualità e la fisicità possono esprimersi compiutamente e i ragazzi “apprendono facendo” dal laboratorio vivente che è l’agricoltura».
Incontriamo, poi, Anita Azzarito la tutor che oggi ci ha accompagnato lungo il precorso didattico e, soprattutto, che ha condotto la scolaresca la cui visita all’azienda era programmata per oggi.
Anita, una simpatica e preparata ragazza che crea da subito una grande empatia con i piccoli visitatori, ci spiega quali sono le attività (detti laboratori didattici) principali della Fattoria: «Oltre ai giochi tradizionali, le attività comprendono alcuni percorsi particolari: “Dall’uva al vino, dal grano al pane, dal pompelmo al succo, preparazione delle marmellate di agrumi o frutta degli alberi dell’azienda, dalla natura al mito all’arte e molti altri ancora.
Oggi seguirete da vicino il mondo delle api e il miele. L’Obiettivo della Fattoria Accademica è diffondere la conoscenza sulle attività svolte in fattoria, coinvolgendo gli ospiti (bambini, ragazzi e anche adulti) nella realizzazione di un “prodotto” tipico o in altre attività agricole, come la raccolta di prodotti ortofrutticoli».
Il gruppo scuola di oggi è formato da due classi, Prima A e Seconda B dell’Istituto Pietro Ardito – Don Bosco, Plesso Francica guidate dal personale scolastico: le Insegnanti Giuseppina Careri, Isabella Villano, Franca Basile e l’Assistente Educativa Maria Saveria Muraca, tutte molte entusiaste e partecipi all’iniziativa.
Dopo l’accoglienza da parte della gentile Marilisa Lucchino, collaboratrice di fiducia del titolare dell’agriturismo, e la spiegazione della tutor Anita su come si svolgerà la giornata, i bambini partono per la visita aziendale.
Lungo il suggestivo tragitto tra le distese di verde degli alberi, delle coltivazioni biologiche e il profumo degli agrumeti, la dott.ssa Azzarito ci parla dell’agricoltura Biologica e di come si conduce l’azienda Agricola.
Qualche accenno alla storia dell’azienda che ci ospita e lo scopo della Fattoria Didattica: ovviamente, il tutto spiegato con leggerezza e giocosità, considerato l’età dei “visitatori”.
Si passa poi a svolgere una delle attività scelte tra quelle proposte: “Abbiamo deciso una sola attività per poter mantenere la didattica, evitando confusioni tra i bambini”, ci spiegano Francesco e Anita.
Il laboratorio di oggi, come già anticipato, è l’apicultura, il mondo delle api e la produzione del miele: un argomento molto amato dai bambini, che infatti ascoltano incuriositi le spiegazioni. Ma l’attenzione non è solo da parte dei più piccoli: tutte le persone presenti seguono con interesse i vari passaggi.
«L’idea delle Scuola in fattoria – precisano Francesco e Anita – nasce con l’obiettivo di riavvicinare le giovani generazioni al mondo agricolo, alla sua storia, alle sue tradizioni, alla sua cultura, alle sue molteplici funzioni volte a migliorare la qualità della vita e a migliorare il processo formativo dei bambini.
Oggi i giovani, nella stragrande maggioranza, hanno difficoltà ad identificarsi, ad elaborare soluzioni e scelte autonome: mangiano tutti le stesse cose, vestono allo stesso modo, non hanno radici forti e profonde con cui sostenersi nei momenti difficili.
Attraverso la frequentazione del mondo agricolo – aggiungono – i giovani possono comprendere valori fondamentali per la loro vita che, la quotidiana presenza e la sopravvalutazione del computer e televisione hanno annullato; in agricoltura è vivo e quotidiano il concetto dei tempi del divenire, dell’esistenza di un tempo per seminare ed un tempo per raccogliere; la vita delle piante e degli esseri viventi è fatta da un tempo per nascere un tempo per crescere e un tempo per morire.
L’agricoltura insegna che non si può avere tutto, subito ma che l’attesa di eventi e di cose è l’essenza stessa della vita. L’agricoltura fa recuperare ai giovanissimi il concetto di stagionalità, completamente cancellato dai messaggi pubblicitari e dalle offerte della rete commerciale, conducendoli ad assumere quelle informazioni necessarie a renderli consumatori consapevoli».
Prima di andar via, ringraziamo per l’ospitalità Francesco La Ferla che ci saluta tra le preziose pergamene e diplomi della storica “Battaglia del riso” risalenti al 1938, che raccontano la storia, la tradizione e le radici di questa azienda tramandate dalla famiglia La Ferla, di generazione in generazione, e sapientemente raccolte da Francesco che ci congeda con questa citazione del professor Carlo Hausmann : «La fattoria didattica si fonda sul bisogno di agricoltura della nostra società, offre una risposta pratica, gradevole e culturalmente alta all’esigenza di ritrovare le nostre radici».